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Iran, nei primi sei mesi dell’anno eseguite 252 condanne a morte

Oggi, 13 luglio, è il giorno numero 194 dell’anno in corso. In Iran, dall’inizio dell’anno e secondo i dati raccolti da Iran Human Rightsle esecuzioni di condanne a morte sono state già 252.

Di questo passo il totale delle esecuzioni del 2021, 314, sarà presto superato e rischia di essere avvicinato, se non raggiunto il record negativo del 2017, quando vennero messi a morte 517 detenuti.

L’ultimo bagno di sangue è avvenuto il 29 giugno a Rajai-Shahr, la prigione della città di Karaj: 10 esecuzioni in un solo giorno, otto delle quali per omicidio e le altre due per stupro e sodomia.

Come ha fatto notare Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore di Iran Human Rights, quest’anno non c’è stato un aumento particolare della criminalità tale da giustificare, semmai si potesse giustificare, l’aumentato uso della pena di morte.

Piuttosto, va evidenziato come il mese peggiore, maggio, con una media di quasi due esecuzioni al giorno, abbia coinciso con l’inizio delle proteste di massa, nel sudovest dell’Iran, per l’aumento del prezzo dei generi alimentari.

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