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Iran: la CIA ammette di aver pianificato il golpe contro Mossadeq

Non è mai stato un segreto, l'opinione pubblica ne è al corrente da decenni: la CIA ha pianificato la caduta del governo democratico di Mohammad Mossadeq, Primo Ministro iraniano dal 1951 al 1953, favorendo il colpo di stato militare avvenuto il 19 agosto di quell'anno. Ora la scritta SECRET dai documenti è stata tagliata, le ipotesi di storici e giornalisti confermate.
 
La missione coperta, organizzata da servizi americani e britannici, ha un nome noto: operazione Ajax (TP AJAX). Venne condotta dal potentissimo capo e fondatore della Central Intelligence Agency dell'epoca, Allen Dulles
 
Oggi, nel 60° anniversario del golpe, gli Stati Uniti ammettono ufficialmente le loro responsabilità. Il National Security Archive ha pubblicato i documenti declassificati che dimostrano, una volta per tutte, il complotto ordito dai servizi segreti USA. 
 
"Il coinvolgimento americano e britannico nella cacciata di Mossadeq è di dominio pubblico da tempo" - si legge sul sito dell'NSA - "ma la pubblicazione odierna include quello che si ritiene essere il primo riconoscimento formale, da parte della CIA, dell'aiuto dato dall'agenzia nel pianificare ed eseguire il colpo di stato". 
 
Tra i file pubblicati, vi sono persino i documenti di lavoro dell'uomo della CIA a Teheran, Kermit Roosevelt, che ha ricoperto un ruolo chiave nel coup. Come ricorda Foreign Policy, che ha curato la pubblicazione dei documenti insieme all'NSArchive, il primo riferimento diretto del coinvolgimento della CIA risale alla metà degli anni '70, in una cronistoria ad uso interno all'Agenzia, "The Battle for Iran".
 
Il report venne reso pubblico nel 1981, opportunamente emendato delle parti che si riferivano espressamente al golpe. In particolare la sezione III del volume, che aveva l'eloquente titolo di "Covert action" ("Operazione coperta"), era disseminata di omissis; la sigla TP AJAX era stata eliminata dal testo.
 
Quel documento è ora consultabile in versione integrale. Potete scaricarlo o leggerlo da qui.
 
Trent'anni dopo, nel novembre 2011, il segretario di stato Hillary Clinton ammetterà indirettamente le responsabilità americane: "Siamo stati noi a creare i nostri nemici. Ci siamo pentiti di quanto è accaduto nel 1953".
 
La caduta del governo riformatore di Mohammed Mossadeq portò l'Iran sul baratro della guerra civile, scatenando una serie di eventi che culmineranno nella rivoluzione islamica dell'Ayatollah Khomeini e nel conseguente sequestro del personale dell'ambasciata USA a Teheran.
 
Sessant'anni dopo, gli Stati Uniti ammettono le loro colpe. Troppo tardi per la diplomazia, ancora in tempo per i libri di storia del '900. 
 
 

Foto: Iranian Photographs Historical Gallery

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