Iran, kolossal su Maometto gradito al regime e sgradito ai sunniti
Il regista iraniano Majid Majidi, già candidato Oscar e di confessione sciita, ha girato un film dedicato alla vita di Maometto, “Muhammad: Messenger of God”. La pellicola, che è la più costosa nella storia dell’Iran ed è stata lodata dall’ayatollah Khamenei, ha destato però le critiche dell’università sunnita di Al-Azhar, che accusa di aver rappresentato il profeta (sebbene si vedano solo mani, i piedi e pochi dettagli) e di aver violato la sharia.
Majidi è noto aver protestato contro le vignette danesi su Maometto e ora si ritrova criticato, ironia della sorte, per gli stessi motivi; rivendica l’intento schiettamente apologetico del film, contro “la nuova ondata di islamofobia” e l’immagine violenta e radicale diffusa dell’islam. Il film racconta l’infanzia di Maometto e il regista promette due sequel.
Il contesto in cui nasce la pellicola però fa più pensare a un’opera propagandistica gradita al regime iraniano ma sgradita ai sunniti: sarà interessante sapere come sarà resa sullo schermo la guerra del profeta contro gli “infedeli” per la conquista dell’Arabia.
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