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Invalsi: dal Miur non al muro contro muro!

Anche per il corrente anno scolastico si realizzerà o meglio da parte del MIUR, si cercherà di realizzare la prova dell'Invalsi.

Come ricordano in Cobas Scuola, sono ormai diversi anni che le scuole italiane vengono sottoposte ai test INVALSI, un sistema di valutazione sostenuto da governi di ogni colore e raccomandato da numerose direttive europee.
 
I risultati statistici delle prove OCSE-PISA, presentati con grande risalto giornalistico, vengono portati a conferma della necessità di introdurre un sistema di valutazione oggettivo della qualità degli apprendimenti (che è poi come dire della qualità degli insegnamenti, cioè dei docenti). I giornali non danno invece nessun risalto a quegli studi che mettono in discussione la scientificità delle prove OCSE-PiSA e dunque la loro validità statistica (vedi bibliografia).
 
Intanto di anno in anno le prove si sono fatte sempre più invasive: dall’obbligatorietà del quiz in terza media introdotta dal Ministro Fioroni all’allargamento della rilevazione a tutte le classi di tutte le scuole italiane, fino alla somministrazione di un “questionario per lo studente” al limite della schedatura di massa. Tale pervasività ogni docente può misurarla nei libri di testo che offrono in misura sempre maggiore strumenti di allenamento ai quiz.
 
Il tutto nella completa disinformazione dei genitori e nello scetticismo dei docenti che non è mai riuscito però a diventare una chiara e aperta contestazione agli INVALSI e a ciò che essi rappresentano.
 
Perché gli INVALSI sono pericolosissimi: essi rappresentano uno strumento strutturale e decisivo nella direzione della privatizzazione della scuola italiana e stravolgono quella che storicamente è stata la funzione della nostra scuola pubblica.
 
Dal Miur garantiscono di non voler fare “muro contro muro”, e che ovviamente “la situazione andrà chiarita, magari con una circolare che faccia capire meglio il contesto normativo in cui si inseriscono i test”.
 
Già magari pagando i docenti che dovranno svolgere mansione che esula dal contratto di lavoro o da ogni obbligo funzionale all'attività docente stessa. 
Un buon modo per cercare di addormentare il conflitto.
Mansione che se oggi svolta, è svolta a titolo gratuito!
 
Sul punto però voglio ribadire ancora una volta quanto seguirà, ciò perché se passerà il sistema INVALSI, passerà in via definitiva un modello di scuola di stampo aziendalistico, di mera concorrenza, di meritocraiza. Passerà un modello di scuola dove la libertà d'insegnamento sarà destinata a rimaner impressa solo nella nostra Carta costituzionale.
 
Non obbligatorietà della collaborazione del personale docente scuola
Occorre fare breve premessa.
 
L'Art. 55-quater (Licenziamento disciplinare) del DLGS 165°/2001 come introdotto dal DLGS n° 150 del 27 ottobre 2009 (la c.d Riforma Brunetta) dispone che:
Il licenziamento in sede disciplinare e' disposto, altresi', nel caso di prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l'amministrazione di appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione di insufficiente rendimento e questo e' dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione stessa, stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o individuale, da atti e provvedimenti dell'amministrazione di appartenenza o dai codici di comportamento di cui all'articolo 54.( codici che di norma dovrebbero essere consegnati al lavoratore al momento dell'assunzione, ma si reputa idonea anche la mera pubblicazione nel sito internet del Ministero della Istruzione, dell'Usp o USR di appartenenza)
Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e) ed f), il licenziamento e' senza preavviso.
 
Per quanto concerne il licenziamento connesso al caso di prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l'amministrazione di appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione di insufficiente rendimento e questo è dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione stessa è importante sottolineare che l'articolo 74 del dlgs 150 del 2009 prevede che la costituzione dell' organismo indipendente di valutazione della performance resta comunque esclusa nell'ambito del sistema scolastico e delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale.
 
Quindi, ad oggi tale fattispecie di licenziamento risulterebbe difficilmente applicabile nel sistema scolastico anche perché contrasterebbe gravemente con l'articolo 33 della Costituzione in tema di libertà di insegnamento...
 
Ciò è necessario ricordarlo, perché il vero scopo dell'INVALSI è proprio quello di arrivare a definire una valutazione del personale docente, sulla base di una non ben compresa meritocrazia, e disporre quindi sia la correlazione del salario alla produttività (vedi ad esempio la sperimentazione che prevede l'assegnazione ai migliori docenti di un premio pari ad una mensilità di lavoro e agli istituti migliori un premio fino ad un massimo di 70 mila euro), che in caso di scarsa rendita il licenziamento del personale docente.
 
Occorre ricordare che in molti settori come la Sanità è già in corso percorso di valutazione con schede di valutazione.
 
Tanto detto, e letto, ora girovagando per il sito dell'Invalsi si legge, nel piano della performance per il 2011/2013 nella premessa quanto segue:
 
Infine, è da evidenziare l’estrema scarsità delle risorse umane dell’Invalsi, sia dal punto di vista quantitativo sia sotto il profilo delle competenze necessarie per la gestione amministrativa, per cui la predisposizione del presente piano viene giocoforza effettuata direttamente dalla dirigenza dell’Istituto, già gravata dello svolgimento diretto di compiti amministrativi e organizzativi in mancanza di livelli intermedi e di competenze esperte, con la conseguenza di qualche sacrificio in ordine alla cura dell’editing ma comunque con grande attenzione all’efficacia sostanziale e quindi a focalizzare l’essenza delle performance che l’INVALSI si propone di realizzare per la piena ed efficace esplicazione delle proprie funzioni e il perseguimento dell’interesse pubblico ad esse connesso.
 
Quindi, l'Invalsi lamenta l’estrema scarsità delle risorse umane, sia dal punto di vista quantitativo sia sotto il profilo delle competenze necessarie per la gestione amministrativa.
 
Istituto che è in perenne carenza di organico, che ha pochi fondi (per fortuna aggiungo) per svolgere il mandato conferito dal MIUR.
A chi voglion scaricare le relative incombenze per lo svolgimento dei compiti di ricerca di carattere statistico?
 
Ma ovvio al personale della scuola, ai docenti.
E come? Tramite una nota ministeriale del 30 dicembre 2010 che non ha alcun valore vincolante e non è fonte di diritto vincolante.
 
E ovviamente il tutto gratis, imponendo sotto la veste dello spirito della collaborazione, mansioni che esulano dall'attivià docente, dalla funzione docente.
 
Non si può essere obbligati a collaborare alla distruzione della scuola pubblica. E' opportuno ricordare che in molte scuole vari Collegi docenti approvano, in questi giorni, delibere dove stabiliscono la loro chiara contrarietà all'Ivalsi. E' in corso un forte dibatitto su tale questione, che riguarda tutti, docenti, studenti, genitori.Riguarda tutti quelli che vogliono difendere un modello di scuola diverso.
 
La omologazione della formazione del pensiero è pericolosa.
Fermiamo la Invalsione della omologazione dell'istruzione.

In questo link :http://baronemarco.blogspot.com/201...; potete leggere il motivo tecnico e giuridico del perché la prova Invalsi non è obbligatoria per i docenti.

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