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Intervento in Libia? Un rischio per la stabilità del Nord Africa

Gheddafi non molla. Attacca i ribelli con tutti i mezzi possibili. Mercenerai, bombe, Aviazione. Le rivoluzioni pacifiche di Tunisia ed Egitto sono un ricordo, ora i morti si contano a migliaia. Il dittatore libico non vuole cedere e venderà cara la pelle. Migliaia di profughi si dirigono verso i paesi confinanti e chissà quando si spingeranno forse anche verso l’Europa, tramite il mare. Le organizzazioni internazionali si stanno muovendo con sanzioni e proposte di intervento, umanitario o meno. E’ di oggi il duro attacco di Obama. La Nato si dice pronta ad ogni tipo di eventualità.

Intervento militare. Questo è il “fantasma” che aleggia sul futuro della Libia. Una decisione di tale portata però potrebbe scatenare un effetto domino su tutto il Nord Africa ed il resto del Medio Oriente. E non sarebbe, a mio avviso, un effetto positivo.

Sino ad oggi le Rivoluzioni arabe sono state caratterizzate da temi totalmente interni ai singoli paesi. Povertà, lavoro, richieste di libertà, queste le principali istanze degli insorti.

Se, al contrario, l’Occidente, l’America, decidessero di entrare a “gamba tesa” nelle questioni interne libiche, magari con una missione militare, potrebbero rischiare di destabilizzare le fragili realtà presenti ora in Egitto ed in Tunisia, senza parlare delle tensioni già presenti in altri paesi del mondo arabo.

In caso di intervento armato internazionale, non pochi vedrebbero nel “petrolio” la principale motivazione e ciò rischierebbe di pompare consensi verso i fondamentalisti, rischio grave viste le prossime scadenze elettorali tunisine ed egiziane. L’89 del Nord Africa, insomma, potrebbe trasformarsi in una Rivoluzione anti-imperialismo occidentale.

D’altro canto non si può lasciare che Gheddafi stermini metà del suo popolo in nome di un consenso che oramai non ha più.

Credo quindi sia utile e necessario coinvolgere, in qualsiasi azione internazione, sia la Lega Araba, che le altre Nazioni del medioriente. Deve essere il popolo arabo a richiedere l’aiuto di istituzioni come Onu e Nato, non c’è alternativa. Senza il consenso dei popoli locali è impensabile poter intervenire. Si rischierebbero danni enormi.

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