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Indesit annuncia 1425 esuberi

Indesit Company ha presentato il piano di ‘Salvaguardia e Razionalizzazione’ dell’assetto: previsti 70 milioni di euro di investimenti per portare in Polonia e Turchia “le produzioni italiane non più sostenibili”. E 1.425 esuberi, tutti in Italia.

Indesit Company, uno dei leader in Europa nella produzione e commercializzazione di grandi elettrodomestici, ha presentato ieri ai sindacati il piano di salvaguardia e razionalizzazione dell’assetto. La riorganizzazione del Gruppo, che attualmente impiega circa 4.300 addetti, coinvolge oltre 1.400 persone nei cui confronti saranno applicati degli ammortizzatori sociali. E i 70 milioni di investimenti allora? Verranno spesi per spostare la maggior parte della produzione verso paesi a basso costo, che operano con una forte aggressività di prezzo, come Polonia o Turchia.

L’azienda ha infatti annunciato 1425 esuberi tutti italiani, di cui 25 dirigenti e 150 impiegati di staff; gli altri sono lavoratori nelle fabbriche così suddivisi: 480 a Fabriano, 230 a Comunanza e 540 a Gricignano. A marzo Indesit Company aveva già annunciato la cassa integrazione ordinaria per tutti gli impiegati del gruppo: un giorno alla settimana da aprile ad agosto, mentre i dirigenti si erano tagliati le retribuzioni del 10%. Tutto sembrava finire lì, ma così non è stato per centinaia di famiglie legate a doppio filo al grigio destino dell’azienda.

Secondo la Fiom, “il piano Indesit rende ancora più drammatica la situazione in cui versa il settore degli elettrodomestici in Italia. Sono necessari interventi di politica industriale da parte del Governo e il sostegno delle Istituzioni locali per scongiurare il rischio della cancellazione del secondo settore produttivo per numero di addetti del nostro Paese”. Il vice segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici con delega al bianco ed elettrodomestici, Antonio Spera, ha dichiarato “inaccettabile” il piano di riassetto.

E i lavoratori? I lavoratori della zona industriale di Gricignano stanno già protestando. La minaccia del licenziamento, dovuto ai 540 esuberi calcolati dalla società, si è abbattuta sulle loro teste come un fulmine a ciel sereno. Molti si aggrappano alle istituzioni, chiedendo un aiuto per non far fallire l’ennesima azienda del casertano, come potete vedere in questo video realizzato da vocenuova.tv:

di Francesco Marini | @franmarini

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.251) 9 giugno 2013 22:17

    Vorrei capire dove è’ stato il sindacato fino ad oggi, questa situazione e’ così da almeno 3 anni!

    Ora che le vacche sono fuori dal recinto e’ troppo tardi andare a riprendere!
    Il sindacato da almeno tre anni doveva prendere per il bavero la politica ed i governi passati e chiedere interventi concreti per cominciare ad abbattere il costo del lavoro, intervenendo sulla riduzione della tassazione, trasferendo qualche risorsa in tasca ai lavoratori!
    Solo così può ripartire l’economia!
    Dove prendere le risorse?
    La politica lo sa dove risiede la spesa dello Stato improduttiva, basta volere e....

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