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Immigrati. Vita di carta, vita di merda

Non si tratta di Alice nel paese delle meraviglie o di un sogno di vago sapore "barbie", non ci sono castelli, nè giochi.

Rosarno. In provincia di Reggio Calabria, Italia, quindi.

Rosarno. In provincia di Reggio Calabria, Italia, quindi. 600 persone abitano in un fabbricato dismesso, una vecchia cartiera, che è una realtà a se stante, fatta di minuscole abitazioni di cartone e piccole strade. Ma non c’è niente di grazioso o pittoresco. Si tratta di seicento persone che vivono senza acqua, senza un vero letto, senza elettricità, con pareti di cartone.

Sono immigrati arrivati negli anni illegalmente, ad oggi lavoratori stagionali, braccianti agricoli in gran parte, ai quali la permanenza in Italia assicura un posto in quel dorato limbo dal nome "sfruttamento sul lavoro" (di cui Riciard’s aveva già parlato in "una stagione all’inferno"). «Secondo le Nazioni Unite in un campo sfollati ci deve essere almeno una latrina ogni venti persone. Neanche questo avviene nei luoghi che abbiamo visitato in Calabria, per una popolazione che tra l’altro rappresenta il sostentamento fondamentale alle economie agricole locali», dice Antonio Virgilio, capo missione di Medici Senza Frontiere.




Medici senza frontiere si è recata sul luogo e ha distribuito a tutti un kit comprensivo di sacco a pelo, dentifricio e spazzolino. Quantomeno a dimostrazione che non tutti gli italiani giudicano in base al colore della pelle o al paese di origine. Siamo in Italia. Credo che tutti voi abbiate un letto, un tetto, un po’ di acqua e l’elettricità. Per cui, se ne avete davvero il coraggio andate da loro a parlare di ronde e di impronte digitali. Se proprio volete portatevi dietro anche qualche fiammifero, il cartone prende fuoco bene, non c’è bisogno della benzina.

Poi, continuate la vostra vita, consci di aver fatto il vostro dovere, ciò che era giusto. Io mi siedo da un’altra parte. Senza tanta retorica, mi siedo rendendo grazie a chi ogni giorno con la sua umiltà ed i suoi sforzi mi fa capire quanto dura possa essere la vita, e con quanto orgoglio si debba quotidianamente lottare per un domani differente. Grazie di tutti quegli sforzi, e di ogni singola lezione di vita quotidiana.

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