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Il tempo della pazienza è finito

Il tempo della pazienza è finito

Lavorando come al solito, tra ossobuchi e quarti di pollo, stamani (l’altroieri, ndr) mi hanno tenuto compagnia Arianna Ciampoli e Michele Mirabella con il loro Cominciamo Bene Estate, ospite - tra gli altri - l’on. Giorgio Stracquadanio (Pdl, che gira ufficialmente in Ferrari) nella veste di avvocato difensore dei ricchi e degli evasori. Il massimo della faccia di bronzo il parlamentare l’ha toccato quando, di fronte ad un laureato in sedia a rotelle che chiedeva soltanto un lavoro, ha mostrato tutta la sua "comprensione", scatenando le ire persino di Mirabella, per la prima volta visibilmente alterato in video.

In quel preciso momento ho capito che il tempo della pazienza è finito.

Viviamo in un paese dove la forbice tra ricchissimi e ricchi contro il resto della popolazione sta aumentando sempre di più, con la corruzione che è diventata prassi quotidiana, l’evasione fiscale il metodo normale di amministrare la propria finanza, il privilegio della casta un diritto intoccabile, l’insensibilità per i problemi dei giovani, degli anziani, delle donne, delle famiglie una prassi politica, l’inazione e le promesse un metodo di governo.

Non vengano a dirci che c’è la crisi: a memoria d’uomo questo paese non ha mai avuto un momento di pace, dalla ricostruzione post bellica ad oggi, vuoi per fattori esterni al nostro sistema, vuoi per l’insipienza e la scialacquatezza della classe dirigente. E, sempre, chi ne ha pagato i costi è stato il comune cittadino, ma mai come oggi c’è stato chi si è arricchito senza ritegno e senza limiti, deridendo oltretutto chi è sepolto sotto le macerie telluriche o economiche.

Se ne è reso conto perfino il presidente della Lombardia Formigoni (Pdl) che afferma: "è necessario distribuire il carico dei sacrifici in modo proporzionale, come nelle famiglie un buon padre distribuisce il carico dei sacrifici su tutti i figli. Qui invece si carica su un figlio tutto il carico e il padre fa spallucce. Anzi, di più, siamo di fronte ad un padre sciamannato che ha aumentato il debito pubblico".

L’ultima (in ordine di tempo) presa per i fondelli è il disavanzo pubblico, mai stato così alto grazie a questo governo, che però non è così alto perché c’è il risparmio privato, come a dire: se l’Italia non fallisce non è per merito del governo, ma solo perché i cittadini non hanno smesso di mettere via qualche soldino.

Il tempo della pazienza è però finito, è arrivato il momento che tutti - giovani, donne, disoccupati e cassintegrati, artigiani e piccoli imprenditori falliti o in via di fallimento - aldilà di ogni orientamento politico scrivano la parola fine a questo scandalo osceno.

Il tempo della sopportazione è passato. Occorre ripartire da zero, cancellare tutta questa classe dirigente, politica ed economica, che canta e se la gode mentre Roma brucia. Meglio farlo noi e subito, prima che arrivino i barbari a mettere a ferro e fuoco l’impero.

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