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Il re/duce

Il re/duce

Oggi potrei tranquillamente stringere il brodo, citando uno degli slogan più belli che abbia letto negli ultimi anni (foto 7): "Il fascismo oggi è l’arroganza di Berlusconi e l’ignoranza delle sue tv", ma non lo farò.
 
Non lo farò perché mi va di ricordare una delle leggi più importanti e più ignorate della nostra storia repubblicana: la cosiddetta "Legge Scelba", o meglio la legge n° 652 del 20 giugno 1952.

La legge Scelba all’articolo 4 sancisce il reato commesso da chiunque "Fa propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità" di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque "pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche".
 
Vi siete mai chiesti cosa voglia dire oggi in Italia apologizzare il fascismo? E com’è che questo reato oggi non venga più né punito né menzionato, né tantomeno contrastato?
 
Siccome qualcuno dirà che quando l’altro giorno Berlusconi ha dichiarato "Io non ho poteri, i gerarchi sì" ha citato Mussolini senza volerlo o saperlo, o era Mussolini che lo anticipò, senza volerlo o saperlo, vorrei parlare di tutto ciò che gira intorno all’ultimo re/duce, ovvero il vero fascismo.

Perché quando ci renderemo conto che il vero danno del fascismo non è stato ciò che stato, ma il modo in cui si è ripercosso nella storia e continuerà a ripercuotersi in futuro, sarà troppo tardi.

Un esempio su tutti, se oggi il Governo sta per attuare una legge per imbavagliare la stampa, ed il principale tg nazionale se ne esce con un servizio sullo stesso stile delle mutande antiscippo e le capre che corrono con i fantini di pezza, ecco quello è il vero fascismo: quasi a dire: "Grazie del bavaglio, ma io non ho mai aperto bocca".
 
Ma questo è e può rimanere solo un fascismo ideologico, ben diverso da un fascismo più di sostanza e di propaganda, come quello attuato dal quotidiano Libero e dai suoi dvd: "Il Duce, le parole, gli applausi - I discorsi di Mussolini".
 
Quello sì che andrebbe punito e come. Anche perchè Libero, poi che fa: non solo non critica il bavaglio alle intercettazioni, "devia" apologizzando il fascismo. Cioè non violerà la legge sulla privacy delle intercettazioni, ma intanto nel tempo libero viola la legge Scelba.
 
Poi l’ultimo re/duce sostiene pure che "non metterà le mani nelle tasche degli italiani": il vero problema è cosa gli hai messo nelle zucche, caro Silvio.

Con la libertà di stampa i giornali pubblicano solo ciò che vogliono veder stampato le grandi industrie o le banche, le quali pagano il giornale. (Benito Mussolini)

Il "pianeta Italia" si divide fra Rai e Mediaset. Per crescere, io devo conquistare parte del pubblico Mediaset e di qui vengono certe scelte sui contenuti. (Augusto Minzolini)

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