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Il presidente cileno arriva in Italia: le richieste di Amnesty International

Alla vigilia della visita del presidente cileno Sebastián Piñera (nella foto) in Spagna, Francia, Italia e Regno Unito, Amnesty International ha scritto alle autorità di questi paesi segnalando le preoccupazioni per le gravi violazioni dei diritti umani in corso in Cile e per la perdurante impunità nei confronti dei loro autori.

A quasi due anni dalle proteste iniziate nell’ottobre 2019, segnate da attacchi generalizzati dei carabineros [le forze di polizia] nei confronti della popolazione cilena, le indagini su gravi violazioni dei diritti umani e su possibili crimini contro l’umanità vanno avanti a fatica, nessun funzionario dello Stato con responsabilità di comando è stato finora processato e in molti casi gli stessi agenti che hanno commesso violazioni dei diritti umani continuano a restare al loro posto e a fronteggiare le proteste.

Secondo i dati della procura generale e dell’Istituto nazionale dei diritti umani, 8000 persone sono state vittime della violenza di Stato e oltre 400 hanno riportato danni alla vista, talvolta permanenti.

Amnesty International ha rinvenuto prove sufficienti per sostenere che queste violazioni generalizzate siano state frutto di una politica intenzionale di arrecare danni ai manifestanti ai fini di spegnere le proteste o siano state comunque considerate un male necessario.

Pertanto, l’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato le autorità di Spagna, Francia, Italia e Regno Unito a sottoporre, durante gli incontri col presidente Piñera, le seguenti richieste alle autorità cilene:

– garantire che la procura nazionale e la magistratura siano dotate di tutte le informazioni e le risorse necessarie per svolgere indagini tempestive, approfondite, indipendenti e imparziali in modo da ricostruire la catena di comando all’interno dei carabineros che permise di violare in modo generalizzato il diritto all’integrità personale durante le proteste iniziate nell’ottobre 2019

-adottare tutte le misure necessarie per fornire riparazioni alle vittime e alle loro famiglie, tra cui riabilitazione, cure e riparazioni in favore delle vittime di traumi oculari. In particolare, rafforzare il Programma integrale di riparazione oculare, ponendo rimedio alle numerose critiche avanzate proprio da coloro che dovrebbero essere i beneficiari di tale programma;

-promuovere una riforma strutturale dell’istituzione dei carabineros in modo da assicurare davvero che le forze di polizia rispettino rigorosamente le norme internazionali sull’uso della forza e il diritto alla vita e all’integrità personale, e introdurre meccanismi efficaci per chiamare a rispondere del loro operato i responsabili di violazioni dei diritti umani;

-prendere tutte le misure necessarie per proteggere la libertà d’espressione e di manifestazione pacifica ed evitare che fatti gravi come quelli documentati da Amnesty International possano ripetersi ancora.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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