• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Il paese smarrito nella missione impossibile

Il paese smarrito nella missione impossibile

L'italia, il paese che non esiste più. Non siamo riusciti a fare gli italiani, su cosa potrebbe mai fondarsi quindi l'Italia del prossimo futuro se non che su un nuovo tentativo di fare gli italiani? Da cosa dipende questo fallimento cosi colossale e cosi mal celato? Ai tempi della ratifica dell'Europa unita l'imperativo di ogni paese era mantenere il proprio senso nazionale all'interno della comunità, ci sono riusciti tutti anche la Grecia.

Noi no.

Il Senso Nazionale non si improvvisa, questo va coltivato nel tempo, va fatto crescere va rafforzato con ogni genere di rete, da quella stradale passando per quella ferroviaria, senza mai dimenticare quella digitale, va rafforzata la rete educativa, quella sociale, la rete informativa, sempre manutenuta e verificata. Tutte le reti che interagiscono con il quotidiano, se opportunamente gestite, creano le giuste condizioni dove puo' crescere ed evolversi il Senso Nazionale.

Le reti italiane, qualsiasi di esse prenderete in considerazione, nel migliore dei casi risuteranno incompiute, incomplete, danneggiate, arretrate, alterate, corrotte, immobili, inefficienti, insufficienti, abbandonate. Evito di analizzare i malfunzionamenti delle reti, ma mi soffermo sul fatto che senza reti funzionanti è difficile prendere fiducia nei mezzi.

La nostra condanna è questa, un paese fatto a metà, o a spezzoni, reti periferiche di supporto sopperiscono alla mancanza del collegamento globale, è una cosa comune poter affermare che: un catanese non gestisce le medesime opportunità di un bresciano, un casertano è meno credibile di un trevigiano, eppure non dovrebbe essere cosi! La rete che dovrebbe unire il paese è lacerata da tempo, e non per colpa della maligna provvidenza ma bensi per volere degli uomini che hanno guidato.

La nostra rete principale, quella a cui legare il fondamentale senso di appartenenza, si è lacerata nel mentre la si costruiva, imbrigliata in altre reti ha creato dei nodi irrisolvibili, bucata e oltrepassabile, per svariati decenni ha fatto si che la degenerazione prendesse il sopravvento decomponendo l'amor di patria, fino allo smarrimento dei giorni nostri.

Storie di bugie, verità nascoste, a partire dalle camice rosse fino alla falce ed al martello passando nel fascismo, l'americanizzazione, i quarant'anni di democrazia cristiana, infine il berlusconismo, quale genere di mostro poteva crescere? Aprite la finestra e guardatevelo, l'Italia è oggi la democrazia televisiva più scomposta al mondo, essere italiani è un gran bel debito, semplicemente non siamo più popolo, ma individui unici sommersi dal quotidiano, e non ci sarà rivolta ne rivoluzione poiche' senza quelle reti, le distanze fra le persone sono aumentate a tal punto da non riconoscersi più, il nostro prossimo vicino non è un opportunità ma un problema.

L'affanno principale di "ieri" è stato assicurarsi la migliore zattera possibile, anche a discapito di qualcun'altro, una corsa senza freni al possesso di pezzi di rete privata, per sopperire all'assenza di quella pubblica, sono nate generazioni di imprenditori famelici e senza scrupoli, si è concesso spazio alle mafie di gestire parti di paese sempre più grandi, abbiamo lasciato vivere lunghe vite ai nostri detrattori, convinti che fuori la porta di casa nostra nulla ci appartenesse per davvero, abbandonando e abbandonandoci fino a perderci.

Domani ci aspetta un lavoro molto difficile, una missione impossibile appunto, dobbiamo partire da molto più dietro di quel che ci dicono, La storia ci impone di rifondare tutto, ripartire ancora da zero e coinvolgere tutti, ci vorranno molti anni.. possiamo solo sarcasticamente sorridere e sperare di arrivare a essere italiani.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares