• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Il gradimento dei Presidenti USA

Il gradimento dei Presidenti USA

Bush o Obama?

Chi ha avuto più fiducia nel primo, entrato nei libri di storia sostanzialmente per la sua ingiustificata aggressione militare all’Iraq di Saddam Hussein, finita con la presa di Baghdad, la morte del dittatore e la progressiva destabilizzazione del paese? (E conseguente devastante assalto alle finanze pubbliche che Clinton aveva lasciato con un deficit federale letteralmente azzerato).

Oppure nel secondo, responsabile invece di un ritiro affrettato dal medioriente che ha creato in Iraq un vuoto di potere presto riempito dalle formazioni sunnite più estremiste, coalizzatesi infine nello Stato Islamico; vuoto che sembra inesorabilmente risucchiare tutto il Vicino Oriente, dalla Siria, al Kurdistan fino al Libano in una sanguinosa e tragica resa dei conti.

Ma anche, parliamo ancora di Obama, capace di un lungo, duro braccio di ferro per imporre al paese dove solo i ricchi contano, un sistema sanitario improntato a grandi linee sul welfare di tipo europeo.

La domanda - in chi viene riposta più fiducia tra Bush e Obama? - dovrebbe dare risposte scontate. Soprattutto in Europa.

Ad esempio danno fiducia ad Obama stati come la Francia (83%) o la Germania (71%) - cioè paesi che, stando agli ultimi esiti elettorali sono più destrorsi che sinistrorsi - ben più che gli Stati Uniti stessi (58%). Mentre l’Italia viaggia su un quasi entusiastico 75%, contenta forse di avere un Presidente del Consiglio che lo imita (nell'arrotolarsi le maniche della camicia, più che altro).

Ma come andò il gradimento del giovane Bush nell’ultimo anno della sua presidenza (2008)?

Il crollo mondiale della fiducia nel presidente americano fu clamoroso: la Francia (al 13%) o la Germania (14%) lo bocciarono; la Turchia non lo sopportava più (2% contro il 24% per Obama) e così l’Egitto (11% a Bush, il 19% ad Obama); l’Italia, in un sondaggio del 2007, dette fiducia a Bush solo per il 30% ed anche la Cina (30% Bush, 51% Obama) preferisce l’ultimo presidente USA al penultimo.

Perfino Israele amava Bush (56%) decisamente meno di Obama (71%) e questo stupirà i soliti antisionisti duri e puri.

Insomma solo la Russia (22% Bush e 15% Obama) ha mutato opinione in peggio sulla presidenza americana. Forse per colpa dell’Ucraina.

Un altro dato sembra però essere importante, guardando alle statistiche.

Il 72% degli americani ritiene che la religione stia perdendo influenza sulla vita pubblica, ma la maggioranza pensa che ciò sia un male. E il trend di coloro che ritengono positiva una maggior influenza della religione (attraverso le chiese e il loro supporto a candidati politici) sembra essere in crescita: da 48 a 59 punti percentuali fra i Repubblicani e da 40 a 42 fra i Democratici.

Il grado di “vicinanza” agli ideali religiosi che gli americani affermano di "sentire" nel loro presidente, sembra essere in declino per Obama (a malapena un 30%, in diminuzione) e quasi il 60% degli americani ritengono importante che i membri del Congresso abbiano una “forte” fede religiosa.

Il che sembra essere un punto a favore per la laicità dell’amministrazione (che ricade poi sulle scelte relative ad aborto e diritti civili per le coppie omosessuali), ma che forse apre una criticità per le prospettive politiche dei Democratici e per i prossimi due anni di presidenza Obama.

Potrebbe essere (di nuovo) l'influenza della religiosità sulla politica a determinare le prossime scelte degli elettori a stelle e strisce come lo fu ai tempi del "cristiano rinato" George Dabliù?

A una settimana dalle elezioni di midterm non sono davvero buone notizie per il primo presidente nero degli USA.

 

Foto: Harley Pebley/Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità