"Il fondo non è stato ancora toccato": parola di Licio Gelli

Siccome in Italia all'assurdità non c'è mai limite, credo valga la pena leggere quest' ultima intervista rilasciata da Licio Gelli all'Unione Sarda: un'Italia che agli occhi dell'ex Venerabile appare destinata ad affondare ed a diventare una colonia cinese, con un Berlusconi che sembra troppo incerto, con un Fini che ha tradito gli ideali che gli aveva insegnato Almirante, e con un'opposizione che non si capisce di cosa parli e cosa proponga al Paese.
"Non scherziamo. Noi si aveva sei ministri, un'ottantina di generali, il mondo dell'economia e dell'editoria. Tutti legati da un'idealità: fare il bene del Paese e cercare di regalargli istituzioni più forti. Eravamo legati dall'anti-comunismo, non dalla voglia di fare affari" ribadisce l'ex Maestro Venerabile della P2.
"Se avessi vent'anni di meno saprei cosa fare: mobiliterei i miei amici (e ne ho ancora molti, sa?) per un'azione di protesta non violenta contro l'ingerenza dell'Europa. Farei sdraiare migliaia di persone in strada per opporsi a chi vieta di esporre il Crocifisso negli edifici pubblici. È il segno del degrado nel quale siamo finiti. Stia sicuro che il fondo non è stato ancora toccato" dichiara l'ex capo piduista.
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