• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Il duo Soyuz 21 a Palazzo Trevisan degli Ulivi

Il duo Soyuz 21 a Palazzo Trevisan degli Ulivi

Il Consolato svizzero e la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia di Venezia, hanno ospitato nella sede di palazzo Trevisan degli Ulivi due musicisti svizzeri, entrambi nati a Baden, per un singolare concerto/dialogo tra la chitarra acustica di Mats Scheidegger e l’elettronica di Gary Berger. I due artisti hanno fondato a Zurigo nel 2010 il progetto "Soyuz 21", un lavoro innovativo incentrato su diverse forme di comunicazione e di espressione artistica.

L’ensemble è composto da 16 musicisti solisti internazionali, i quali si esibiscono da una versione piccola ad una allargata a seconda del progetto. Si tratta di una struttura modulare che coniuga la musica contemporanea con differenti settori artistici – teatro, musica, danza, installazioni multimediali – in spazi di volta in volta diversi, con lo scopo di creare una rete che genera nuovi impulsi, aprendo la forma del concerto a inaspettate prospettive.

I cinque pezzi ascoltati, ognuno dei quali dura più o meno 10 minuti, sono stati eseguiti in due parti. Ha aperto la prima Synchronisms n°10, per chitarra e nastro magnetofonico (1992), dell’argentino Mario Davidovsky. Il suono della chitarra acustica è arricchito da una serie di sonorità che pungolano il musicista e spiazzano l’ascoltatore. Suoni di piatti sospesi, di una vecchia pendola, accompagnano il fraseggio dello strumento. Sfregamento di corde, rumore roboante di vento e un solismo a tratti spagnoleggiante caratterizzano Mimetismo (1999), per chitarra e nastro magnetico, del canadese Stéphane Roy. In SubString Bridge (1999), per chitarra ed elettronica in tempo reale, dello svedese Ake Parmerud, l’elettronica si insinua come un insetto molesto.

Trascorsa una pausa di riflessione a sorseggiare acqua e vino nei comodi divani del salone, la seconda parte si apre con una composizione di Gary Berger, Onda costante (2004), per chitarra e real time electronics, per la quale Scheidegger utilizza un cilindro metallico per premere le corde, schiaccia una scatoletta di effetti, provocando una specie di onda acquea. Conclusione per sola chitarra nel brano Musica Empirica (2013), dello svizzero Dieter Ammann. Arpeggi percussivi ed insistenti si intrecciano con ritmi similbrasiliani, utilizzando con gusto delicati suoni armonici.

Il pubblico, molto attento, tributa applausi convinti e si ferma a scambiare pareri con i musicisti o a chiedere spiegazioni tecniche, per una felice comunicazione senza barriere tra esecutore ed ascoltatore.

                          

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità