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Il controllo dei contenuti online: Educare invece che “Giustiziare”


Qualche anno fa sentendo parlare di censura mi chiedevo: chi controlla i contenuti online? Il problema è serio e non riguarda solo gli imprecisati danni economici della pirateria ma tutti gli utenti che producono un contenuto e che rischiano di vederlo naufragare senza un motivo preciso mentre navigano il Web.

E quando non scompare si diffonde a macchia d’olio. Ad esempio Linkiesta ha pedinato un file Internet scoprendo ciò che tutti sappiamo e abbiamo notato da tempo: quando un file finisce online difficilmente ne esce (lo sanno bene gli amanti della porno culture amatoriale) ed è quasi impossibile monitorare la sua fruizione. E allora cosa si può fare? Ci sono già strumenti che tutelano il diritto d’autore anche online: è necessario andare oltre?

Invece che inserire paletti credo sia più intelligente e ormai necessario educare le persone che vivono online e insegnare loro alcuni diritti e doveri sul copyright. D’altronde il legittimo dubbio che mi ero posto riguardava il numero di notifiche di avviso sulla tutela del copyright rivolte a Google in Italia: se autori ed editori non sguinzagliano i propri studi legali sollecitando di continuo Google perchè dovrebbe farlo Agcom al loro posto?

Questo voler fare da giustiziere della notte non può che spingere molti a partecipare stasera alla Notte della Rete (evento Facebook) ed a gridare alla censura del Web.

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