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Il Parlamento Europeo ammonisce il Comune di Forio d’Ischia

Chi ci legge questo è già a conoscenza del caso della studentessa francese alle prese con l’iscrizione anagrafica negata (e con questa anche il diritto di voto) da parte del Comune di Forio (NA) (in deroga alle previsioni comunitarie sulla libera circolazione dei cittadini europei). L’ultima notizia eradi qualche giorno fa e arrivava da Bruxelles.

Ora, finalmente, dopo quasi un anno dai primi avvenimenti, un Giudice del Tribunale di Napoli, sezione distaccata di Ischia, ha ordinato al Comune di Forio l’iscrizione anagrafica della cittadina francese.

La sentenza del Tribunale di Napoli - sezione distaccata di Ischia (formato .doc)

Dal quotidiano “Il Golfo” di oggi Venerdì 1 Agosto 2008 Pagine 7-12

GIUSTIZIA | E’ dovuto intervenire il giudice Corrado D’Ambrosio della sezione distaccata di Ischia
GIUSTIZIA È FATTA PER LA FRANCESE 
Accogliendo il ricorso presentato dall’avv. Gino Di Meglio, ha ordinato all’ufficio anagrafe del comune di Forio di iscrivere nel proprio registro il nome della cittadina dell’Unione europea C. L. R. Per lei si erano mossi la Presidenza della Repubblica, il console generale presso l’ambasciata francese a Roma e finanche il ministro degli esteri Franco Frattini. Ma dal palazzo comunale di Forio c’è stato sempre il silenzio e il diniego. Ora sono costretti a iscriverla, pena un provvedimento penale nei loro confronti
Forio

“Per questi motivi dichiara l’illegittimità del provvedimento di rifiuto del diritto di soggiorno, ordina, per l’effetto, all’amministrazione del comune di Forio l’iscrizione nei registri anagrafici del comune”. C’è voluta una ordinanza del giudice Corrado D’Ambrosio per ottenere l’iscrizione all’anagrafe del comune di Forio di una cittadina europea, di nazionalità francese, che da mesi e mesi chiedeva qualcosa che le spettava. Per diritto. Ma forse la troppa “attenzione”, forse troppa “pignoleria” ha innescato nei dirigenti e nei dipendenti dell’ufficio anagrafe, tutta una serie di richieste e di “accertamenti”, verifiche, cavilli a non finire. Tant’è che dopo aver sormontato il monte più alto e dopo aver scritto a mezzo mondo, non è restato altro a C. L. R., che chiedere l’intervento di un magistrato, con un ricorso presentato dal suo difensore di fiducia, aw. Gino Di Meglio.
Ebbene, di interventi autorevoli per chiedere che la cittadina francese potesse ottenere la residenza e quindi votare nell’aprile scorso, ce n’erano stati diversi: la Presidenza della Repubblica, il consolato francese a Napoli e finanche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo ad una interrogazione parlamentare per fare luce sull’inaudita attesa, dinanzi a questi autorevoli personaggi del mondo istituzionale e diplomatico, nulla si è mosso, i vertici del palazzo comunale di Forio sono rimasti insensibili ed anche dinanzi alla legge hanno in qualche modo posto in evidenza talune circolari o interpretazioni di norme per i cittadini cosiddetti stranieri. C’è voluta tutta la determinazione dell’avv. Gino Di Meglio per porre in chiaro una situazione veramente incresciosa, al limite del grottesco. Tant’è vero che un giudice della Repubblica italiana senza tanti preamboli ha dichiarato illegittimo il provvedimento di rifiuto del diritto di soggiorno di una cittadina francese che ha dimostrato, in una lunga sequela di incontri e missive intercorse tra le varie parti, di avere autonomia economico finanziaria, di essere in buona salute e di avere la registrazione sanitaria e quant’altro richiesto. Eppure, dinanzi a questa sequela e incresciosa storia, il giudice ha di fatto imposto al comune di Forio l’iscrizione nel registro dell’anagrafe del comune. Il provvedimento è di pochi giorni fa ed è stato adottato con un ricorso di estrema urgenza a cui il giudice ha dato corso e stabilito le regole.
Ma quello che più rattrista, è che nel comune di Forio siamo stati costretti a registrare la presenza di personaggi che certamente non possono essere equiparati alla educazione, alla disponibilità, alla correttezza e quant’altro della cittadina francese; rispetto a personaggi che hanno indoli criminali abbastanza gravi, tant’è vero che l’autorità giudiziaria ha contestato finanche il 416 bis, reato che si identifica in associazione per delinquere di stampo camorristico. Si è consentito che investimenti poco chiari siano stati fatti e che siano state concesse tutte le autorizzazioni commerciali che alla luce dei provvedimenti della magistratura e in particolare della Direzione investigativa antimafia, sono risultati proventi di investimenti che provengono da attività delittuose di estrema gravità, E vi sono - dicono i bene informati - che già nel passato sono state rilasciate finanche autorizzazioni all’ambulantato e residenze a extracomunitari con una certa “attenzione”. Con questo non vogliamo affatto dire che i responsabili dell’anagrafe abbiano fatto chissà che cosa, sono stati sempre e comunque nel rispetto e nei limiti previsti dalla legge.

IL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE D’AMBROSIO

A rimettere tutto in regola è un provvedimento della magistratura della sezione distaccata di Ischia. In questo provvedimento vengono ripercorsi analiticamente tutti i passaggi dal momento in cui viene depositata la richiesta all’ufficio anagrafe, allegando molti documenti per essere in perfetta regola ed evitare di essere richiamata col rischio di non ottenere quanto sperato: “Rilevato che nel mese di ottobre dell’anno 2007 la ricorrente si recava presso il comune di Forio per richiedere l’iscrizione all’anagrafe dopo essersi informata attraverso il sito della Polizia di Stato circa i documenti da presentare, che, nonostante i documenti corrispondessero a quanto richiesto dalla normativa italiana, l’istanza le veniva respinta perché, secondo gli addetti all’ufficio anagrafe/elettorale di tale comune, c’era bisogna di un ulteriore documento: l’atto di nascita, che chiedeva allora di presentare un’autocertificazione, ma le veniva negata anche tale possibilità perché riferivano testualmente gli addetti dell’ufficio: “L’autocertificazione vale solo per i cittadini italiani, lei è straniera e non facciamo differenze tra comunitari ed extracomunitari, sono tutti stranieri”, che nel mese di novembre 2007 la ricorrente si recava al comune per depositare la documentazione richiesta, comprensiva del proprio atto di nascita, al fine di ottenere l’iscrizione anagrafica, ma l’ufficio anagrafe del comune di Forio, in persona del dirigente, obiettava che la ricevuta del pagamento delle tasse universitarie non è un mezzo idoneo a dimostrare lo status di studentessa, che, come già accaduto il mese precedente, l’ufficio riferiva di non poter accettare le autocertificazioni e che invece sarebbe stato necessario produrre anche la copia del proprio conto corrente italiano (accompagnata, se francese, da traduzione legale) con dichiarazione di valore, che, procuratosi il certificato d’iscrizione all’università, in data . 26.11.2007, la ricorrente doveva recarsi per la terza volta in comune nei giorni aperti al pubblico e, per tale motivo, era costretta ad assentarsi dai corsi universitari, che in quell’occasione, il dirigente dell’ufficio Anagrafe del comune di Forio, ribadiva che, ai fini dell’attestazione della disponibilità economica, un’autocertificazione non era sufficiente e che era, invece, necessario l’estratto conto bancario, che in data 28.11.2007, non potendo consegnare la documentazione richiesta presso l’ufficio anagrafe visto il rifiuto oppostole, provvedeva a depositarla presso l’ufficio protocollo del comune di Forio (prot n 30478 del 28.11.2007) che alcuni documenti facenti parte della richiesta, precisamente le foto-tessera e


la tessera sanitaria europea, non erano consegnate perché non necessarie subito”.
Proseguendo nel racconto il giudice D’Ambrosio ha specificato che i controlli disposti dai vigili sono risultati positivi, attestando che la cittadina francese di fatto vive sistematicamente nel comune di Forio. Ma subito dopo riceveva una comunicazione dall’ufficio anagrafe: “Nel mese di gennaio 2008,. I vigili urbani del comune di Forio provvedevano a verificare, con esito positivo, la effettiva residenza della ricorrente presso l’abitazione indicata come domicilio, che in data 9.2.2008 la
ricorrente riceveva comunicazione dall’ufficiale di Anagrafe e Stato Civile del comune di Forio, con la quale, in riferimento alle istanze di iscrizione anagrafica, si invitava, la stessa, per l’ennesima volta, a presentarsi presso l’ufficio anagrafe nell’orario di apertura al pubblico “in quanto si ritiene che l’autodichiarazione sostitutiva di certificazione attestante il possesso della disponibilità economica, allegate alle istanze dell’11.1.2008, non possa essere accettata perché priva di ogni elemento utile a consentire le verifiche sulla veridicità della dichiarazione resa”.

SI E’MOSSA LA DIPLOMAZIA FRANCESE

Vedendo che la situazione non si sbloccava e che tutto rimaneva sempre nel “limbo” e che non c’erano sbocchi per ottenere una risposta positiva, a questo punto si metteva in moto la diplomazia francese che chiedeva insistentemente di rispettare le norme imposte dalla Comunità europea e contestualmente prendeva posizione la presidenza della Repubblica: “In data 12.3.2008, con una missiva inviata via fax alla segreteria del sindaco di Forio, console presso l’ambasciata francese a Roma, interveniva per testimoniare la sua preoccupazione riguardante la situazione amministrativa dall’istante e auspicava l’uso della massima diligenza per poter risolvere in tempi rapidi la questione, che, in data 12.3.2008, l’ufficio per gli affari giuridici e le relazioni costituzionali della presidenza della repubblica, per il tramite della “direttrice, informava la ricorrente di aver portato la sua questione al comune di Forio, per l’esame e le valutazione di competenza che in data 1.4.2008, la ricorrente inviava, via fax, al sindaco del comune di Forio, un’istanza avente ad oggetto “Esercizio del diritto di voto”, nel quale, “viste le. richieste di iscrizione all’anagrafe/elettorale di questo comune”".
A questo punto la disperata cittadina cosiddetta straniera presentava una richiesta esplicita: “La verifica della polizia municipale (vigili urbani) del comune di Forio - scrive il giudice - atta a controllare la mia effettiva residenza/domicilio presso l’indirizzo indicato è stata compiuta a fine gennaio 2008 e ha dato esito positivo, chiedeva di essere messa in condizione di esercitare il proprio diritto di voto per le prossime elezioni comunali del 13 e 14 aprile 2008.
Ad integrare la dichiarazione sostitutiva di certificazione ad esibire la titolarità di un’assicurazione sanitaria ovvero di altro titolo comunque denominato idoneo a coprire tutti i rischi”.
Non si è fermata, né si è data pace, ha cercato di smuovere l’impossibile e questo è stato evidenziato nel provvedimento dell’autorità giudiziaria, che alti vertici istituzionali si sono mossi e finanche il console generale di Roma presso l’ambasciata di Francia ha chiesto ripetutamente lumi: “Allegata una ricostruzione di tutti i fatti così come avvenuti a partire dal mese di ottobre 2007 e la documentazione richiesta con il provvedimento di. cui all’oggetto, si insisteva perché si provvedesse all’iscrizione dell’istante nei registri dell’anagrafe dei residenti del comune di Forio, che, preavvisando, in ogni, caso, l’azione di risarcimento di tutti i danni patiti e patiendi per il ritardo, e sottolineando come il preavviso di conclusione del procediménto era stato notificato alla istanze a distanza ben 5 mesi dalla presentazione della domanda di iscrizione anagrafica, che nei giorni 13 e 14 aprile del 2008, nel comune di Forio si svolgevano le elezioni amministrative e la ricorrente a causa dei comportamenti ostruzionistici e dei ritardi degli uffici amministrativi del comune di Forio, non poteva esercitare il proprio diritto di voto, che, in data 2 maggio 2008, l’istante riceveva dall’ufficio per gli affari giuridici e le relazioni costituzionali del segretario generale del presidenza della repubblica comunicazione attraverso la quale si informava di aver provveduto a sollecitare la questione presso il comune di Forio, che lo stesso giorno riceveva una missiva, a firma del con la quale il comune di Forio, a firma del dirigente, con la quale il comune di Forio le comunicava il “mancato riconoscimento del diritto di soggiorno”, in quanto, esaminando la documentazione presentata alla luce delle “indicazione operative”.
Sembra un qualcosa che lascia pensare, quando si chiede insistentemente alla cittadina francese, che tra l’altro è la compagna di un esponente politico di minoranza di Forio e quindi conosciuto un po’ da tutti, che dimostrasse di possedere la disponibilità economica per rimanere sul territorio nazionale per essere autosufficiente e solo in questo caso ci sarebbe stata la possibilità dell’iscrizione. Ma vogliamo essere seri, in questo paese? Qui vivono e anche sull’isola d’Ischia e in particolare nel comune di Forio, centinaia di persone extracomunitarie di colore e non che sono senza permesso di soggiorno, che sono illegali, che non hanno il becco di un quattrino e che in alcuni casi compiono vere azioni illegali e nessuno dice nulla. A costoro cosa dovremmo chiedere per concedere la residenza anagrafica? Tant’è vero che il giudice si sofferma in quest’ultimo aspetto e lo sottolinea nel provvedimento: “Ritenuto che tale lineare normativa non impone un contenuto minimo per l’autocertificazione della disponibilità economica, che, pertanto, può essere redatta in forma generica, dovendo contenere solo l’attestazione del possesso del requisito e che, quindi, l’autocertificazione non doveva necessariamente racchiudere, come preteso dall’ufficio comunale alla ricorrente, la specificazione di importi reddituali provenienti da fonte lecita o dettagliate informazioni che agevolassero i controlli”.

L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

In ultimo, è giusto dirlo e sottolinearlo più volte con tutti i colori disponibili dell’arcobaleno, viene presentata una interrogazione parlamentare proprio su questo caso specifico, facendo ritornare nuovamente l’isola d’Ischia agli onori della cronaca parlamentare e si chiede al ministro degli Esteri di prendere posizione sull’accaduto e di dare delle risposte significative. Cosa che avviene allorquando si evidenzia che le circolari ministeriali sono erronee e che la commissione europea ne ha chiarito i contenuti e i limiti: “La commissione europea, Direzione Generale Giustizia, Libertà e Sicurezza rispondendo ad una richiesta d’informazioni sull’accaduto scriveva che “Per l’iscrizione nel registro dell’anagrafe del comune da parte di cittadini comunitari basta la dichiarazione di avere risorse economiche sufficienti per loro stessi e per le loro famiglie per non diventare un onere a carico dell’assistenza sociale dello stato membro ospitante gli stati membri non possono esigere che venga indicato un ammontare minimo per la disponibilità di risorse economiche. Il certificato di iscrizione, inoltre, con indicazione del nome della persona, dell’indirizzo e della data di iscrizione deve essere rilasciato senza ritardo. Ai cittadini comunitari che studiano in Italia, non può essere richiesto un certificato di nascita o un estratto conto bancario. Tali condizioni, che non sono previste nella direttiva 2004/38 sono in contratto con il diritto comunitario.
Rispondendo ad un’interrogazione dell’europarlamentare on. Angelilli del 17 dicembre, in cui si faceva anche cenno alle peripezie vissute dalla ricorrente, la quale, pur essendo in possesso di tutta la documentazione prevista dalla normativa Italiana ed Europea sin dal mese di ottobre dell’anno precedente, non aveva ancora ottenuto l’iscrizione all’anagrafe del comune di Forio - affermava”… Con particolare riferimento alla denuncia dell’onorevole parlamentare, i cittadini dell’Unione non dovranno essere tenuti a produrre il loro certificato di nascita quale prova di identità, giacché ai fini della loro registrazione sarà sufficiente che presentino la propria carta d’identità o il proprio passaporto. Quanto alla disponibilità di risorse sufficiente che sarà necessario dimostrare, studenti come la persona cui si riferisce la denuncia possono dichiarare che dispongono di risorse sufficienti, senza che gli stati membri abbiano là facoltà di esigere che tale dichiarazioni citi un ammontare specifico di risorse”.
Questa è la storia di questa avventura un po’ travagliata e un po’ palpitante. E dopo aver smosso mezzo mondo c’è voluto il giudice della sezione distaccata di Ischia a riportare all’ordine il comune di Forio e a imporre l’immediata iscrizione. Non si potrà opporre alcun ostacolo e chi lo farà, c’è il rischio di una denuncia penale alla procura della Repubblica.

P.M.

Il Golfo - Venerdì 1 Agosto 2008 Cronaca Pagine 7-12

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