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Il Manifesto della comunicazione non ostile

Le parole sono importanti” urlava Nanni Moretti in Palombella Rossa nel 1989, una frase rimasta celebre e divenuta oggi ancora più rilevante con la decadenza del linguaggio riscontrabile soprattutto nei social network. Le parole che informano, “commuovono, scaldano il cuore, valorizzano, danno fiducia, semplicemente uniscono” sono diventate armi per ferire, offendere, denigrare e allontanare.

Per ridare dignità al nostro dialogare Parole O_stili, un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole, ha redatto il “Manifesto della comunicazione non ostile”, una carta che raccoglie “10 principi di stile per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in rete”. L’intento è invocare la rinuncia all’uso di un lessico aggressivo come quello della vignetta di Cecigian e di diffondere il virus positivo dello “scelgo le parole con cura” e del rispetto reciproco. Visione che condividiamo perché se vogliamo un mondo migliore dobbiamo iniziare a costruirlo con le parole che scegliamo di utilizzare. Chi volesse firmare il Manifesto può farlo qui.

Il Manifesto della comunicazione non ostile

1. Virtuale è reale. Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.

2. Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

3. Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.

4. Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

5. Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

6. Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

7. Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

9. Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

10. Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

Vignetta di Cecigian

Sito: cecigian.blogspot.it

Facebook: www.facebook.com/CeciGian

Questo articolo è stato pubblicato qui

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