Il Liberty risorsa ambientale inespressa, Corrado Monaca propone l’inserimento nel Patrimonio UNESCO

Ragusa - "Implementare la rete Unesco del Liberty di Ernesto Basile e del Sud-Est della Sicilia". È il titolo del nuovo libro di Corrado Monaca, appena pubblicato da Nemapress Edizioni, con la prefazione dell'architetto e urbanista romano Walter Macchi e il patrocinio del Libero Consorzio comunale di Ragusa e dei dodici comuni iblei.
L'autore, ispicese, professionista e imprenditore con una lunga esperienza alle spalle nel campo della pianificazione strategica e territoriale (è il "papà" delle Bandiere blu nelle località balneari della provincia ragusana), affida al suo libro la proposta di un ambizioso quanto importante progetto: inserire gli edifici, le ville, i palazzi e le architetture in stile Liberty della Sicilia sud orientale nella lista del Patrimonio mondiale UNESCO al fine di promuoverne la valorizzazione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future. Un progetto, il suo, che le istituzioni del territorio, i Sindaci dei dodici Comuni iblei e l'Amministrazione provinciale, hanno condiviso con entusiasmo e intendono portare avanti.
L'autore parte dal presupposto che nel nostro territorio esistono giacimenti di risorse ambientali, artistiche e storico-culturali inespresse. Risorse, cioè, che non riescono a sprigionare il loro potenziale economico perché non adeguatamente valorizzate. Una di queste è la rete diffusa del Liberty che abbraccia numerosi edifici, diversi per tipologia e funzione, collocati sia all'interno del tessuto urbano, sia "nascosti" nella vasta campagna iblea. La documentata presenza nell'area iblea dell'architetto Ernesto Basile (1857-1932), padre del Liberty, con la progettazione e la realizzazione di Palazzo Bruno di Belmonte a Ispica e di alcuni villini e residenze estive nel Modicano, lascia un'impronta indelebile nella Sicilia Sud orientale, contribuendo alla creazione di numerosi edifici dove è evidente l'influenza del suo linguaggio architettonico. Nel trattato "Architettura, dei suoi principi e del suo rinnovamento" (1881), Basile rivoluziona il concetto di progettazione degli edifici abitativi, includendo non solo gli spazi interni ed esterni, ma anche le luci, gli arredi e la decorazione delle pareti, insieme all'integrazione del paesaggio circostante con l'ambiente umano. Da qui l'unicità e la peculiarità delle opere realizzate, che dialogano con la natura e la cultura del territorio.
Non solo. In tal modo, si otterrebbe anche la tutela, il restauro e la salvaguardia dì palazzi, ville e villini del primo Novecento, che purtroppo in questi anni sono scomparsi silenziosamente dalle periferie delle nostre città per lasciare il posto ad anonimi e grigi palazzoni.
Una proposta, quella avanzata da Monaca, certamente ambiziosa ma assolutamente alla portata del territorio ibleo, che non necessita di risorse economiche aggiuntive e possiede già tutti i requisiti per essere attuata. «Auspichiamo – dichiara Monaca – che gli enti locali e gli attori coinvolti operino all'unisono, come è avvenuto finora, per formulare la proposta di candidatura, e che gli scettici e i dubbiosi comprendano l'importanza e il valore di una battaglia condotta "per" il territorio, mettano da parte critiche sterili, strumentali e non costruttive e cooperino invece alla creazione di nuove opportunità per la nostra Provincia».
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