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 Home page > Tribuna Libera > Il Governo Draghi è terribile, ma prima com’era?

Il Governo Draghi è terribile, ma prima com’era?

Sono d'accordissimo che vi sia un'involuzione maggiormente pronunciata in questo periodo dell'assetto democratico del nostro Paese, però vorrei segnalare alcuni aspetti degenerativi dello stesso già prima dell'avvento Draghi:

- aumento notevole del precariato e del lavoro nero
- aumento notevole dell'evasione fiscale, in particolare dei grandi gruppi (anche stranieri)
- incremento notevole dell’indebitamento dei cittadini nei confronti di banche e società finanziarie
- esplosione di fallimenti e di vendita di immobili all’asta
- fortissima riduzione del potere d'acquisto dei cittadini
- fortissima riduzione della capacità di risparmio dei cittadini
- declino dell’Italia come potenza manifatturiera mondiale
- declino di produzioni agricole e zootecniche d’eccellenza
- crac bancari con diverse migliaia di risparmiatori sul lastrico
- concentrazione dei mezzi d’informazione in mano a pochi grandi gruppi editoriali
- violazioni costanti della Costituzione, dall'art. 3 all'art. 11 e tanti (troppi) altri
- incremento generalizzato dei costi della politica
- incremento del degrado urbano a livello nazionale
- costruzioni risicate di case popolari
- aumento esplosivo del debito pubblico
- sindacati confederali appiattiti alle logiche di potere politico e finanziario
- scuola pubblica e servizio sanitario nazionale ridotti sensibilmente nei mezzi e nella qualità dei servizi
- delocalizzazioni selvagge di numerose aziende
- circa il 15% di “invisibili”, cittadini al di sotto della soglia della povertà di cui non gliene frega niente a nessuno
- magistratura sempre molto timida nel perseguire i membri delle forze dell’ordine che abusano del loro potere e agiscono in modo repressivo (non giustificato) contro cittadini inermi
- privatizzazioni di vari beni comuni (in particolare dell’acqua) e nessuna soluzione portata alla distruzione e compromissione del patrimonio ambientale del Paese
- nessuna politica industriale, né infrastrutturale
- nessun piano di investimenti per mettere in sicurezza il Paese di fronte a dissesti idrogeologici e terremoti
- regole democratiche scardinate nei comuni sotto i 15.000 abitanti, in cui si può governare con maggioranze limitate ad un 20% di voti
- nessun piano complessivo di manutenzione di infrastrutture, trasporti pubblici, plessi scolastici e strutture sanitarie
- criminalità organizzata ormai presente in ogni assetto istituzionale
- incremento ed affermazione dei privilegi alla Chiesa con costante ammanco di entrate fiscali per lo Stato italiano di oltre 4 miliardi di Euro l’anno.
- oltre 6 milioni di disoccupati.
Questo e altro esisteva e permane tuttora.
A prescindere da quanto ha fatto e sta facendo il governo Draghi.
Yvan Rettore
Questo articolo è stato pubblicato qui

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