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Iba Koite Thiam: dal Senegal la promessa del basket livornese

Non molti anni fa Livorno era considerata, alla stregua di Bologna, la Basket City italiana, con ben due società militanti nella massima serie. Oggi a tenere alti gli onori della grande tradizione cestistica livornese c’è la Pallacanestro Don Bosco Livorno partecipante al campionato di Divisione nazionale B.

La Pallacanestro Don Bosco è nota, da sempre, per l’impegno sportivo e sociale rivolto ai giovani della città tramite minibasket e pallacanestro, rendendo questi elementi formativi della crescita dei ragazzi livornesi. In particolare, partecipa e promuove progetti nelle scuola e nelle zone disagiate della città volti all’avvicinamento allo sport, con particolare attenzione verso le famiglie in difficoltà e all’integrazione sociale dei più emarginati.

Nel Don Bosco Livorno gioca un promettentissimo ragazzino di neanche 16 anni. Il suo talento e le sue schiacciate spettacolari hanno portato la Toscana a vincere il Trofeo Nazionale delle Regioni Under 15 del 2013 ed è uno dei talenti della formazione del Don Bosco Under 19, favorita per lo scudetto. È stato anche selezionato niente di meno che da Kevin Durant per un camp diretto dal celebre allenatore Ettore Messina e a lui si stanno interessando molte squadre dell’Nba.

Ma Iba Koite Thiam non pensa, per il momento, di abbandonare Livorno, dove ha trovato la sua casa.

Senegalese, Iba è approdato in Italia pochi anni fa, seguendo la sorella maggiore che con grande coraggio era arrivata in Toscana alcuni mesi prima. Iba è sfuggito alla terribile povertà di Dakar, dove viveva con la madre e il padre in condizioni insopportabili.

La sua statura elevata lo aveva spinto a dedicarsi al basket fin da piccolissimo, giocando quasi sempre all’aperto senza alcuna organizzazione sportiva. In quei momenti però cresceva dentro di sé il sogno di fuggire dal Senegal e dalla sua terribile miseria e magari diventare un giocatore professionista in Europa.

Il Don Bosco l’ha accolto quando ancora non parlava una sola parola d’italiano. Lo ha regolarizzato e gli ha dato un alloggio nella foresteria della società, dove vive con altri giovani atleti, e soprattutto l’ha iscritto a scuola.

L’anno passato Iba è riuscito a far venire al Don Bosco anche il fratello 14enne Madieme Mame Thiam: oggi anche lui può godere finalmente di vitto, alloggio e soprattutto di un’istruzione.

“In ogni giovane c’è un punto accessibile al bene”. Questa frase di don Bosco è il motto della squadra di Iba e sintetizza una bella storia di sport e diritti umani.

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