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"I’m Watch", l’orologio Android che telefona

Portiamo l’orologio al polso, ma abbiamo pure il telefonino. E’ nato così lo smartwatch, l’orologio che fa da smartphone, l’ultimo giocattolo per chi è sempre connesso.

Il non plus ultra della tecnologia, quasi come un Santo protettore della tecnologia. Proprio dopo la presentazione dell’iphone 4s, due imprenditori italiani, Manuel Zanetta di Vicenza e il suo socio designer, Max Bertolini, hanno presentato l’i’m watch, un orologio che fa lo smartphone. Naturalmente ci sono persone che ancora oggi non sanno neppure inviare un'email e decisamente fuggiranno a gambe levate alle vista si questo nuovo oggetto.

I meno tecnologici lo accoglieranno con un po’ di titubanza e con qualche interrogativo da porsi, mentre le vittime della pura tecnologia quasi faranno a “spintoni” per accaparrarselo il prima possibile. Questo ultimo nato della tecnologia fa di tutto: chiama, via bluetooth manda messaggi, mail, si collega al web e riproduce immancabilmente musica. Una bella idea che potrebbe trasformarci da uomini alla pari di un robot dal marchio 2.0.

Vedremo poi la riuscita e la diffusione ma la sua tendenza è chiara: la tecnologia sta invadendo ed entrando prepotentemente in ogni oggetto maneggevole: telefoni tablet, ma anche all’interno di ex oggetti comuni, quali la penna, infatti ci sono attualmente penne che registrano e scrivono, (trasformando gli appunti in audio e pdf), o in questo caso l’orologio. La tecnologia, quindi, si espande anche sul nostro corpo tra il polso e le tasche.

Ma per meglio essere rappresentata ed impreziosita, diventa gioiello con le varie versioni di i’m watch che partono da 299 euro sino a 14999 della versione in oro. Si è aperto quindi un nuovo mercato legato a questo nuovo giocattolo, e dietro l’angolo potrebbero esserci delle sorprese. Questo nuovo prodotto tutto rigorosamente italiano per ora manda sms, naviga informa e riproduce musica, ma ben presto con alcuni deviazioni, chissà cosa potremmo fare in futuro.

Saremmo magari in grado di controllare la nostra casa semplicemente dal polso, magari effettuare anche alcuni esami clinici, pagare con il bancomat, mandare a scuola i bambini senza utilizzare i libri e tanto altro ancora. Per meglio dire il mondo dei gadget e regali non si ferma solo al telefono o al tablet. Le cose, quindi, non fanno più ciò che facevano quando sono nate.

Il telefono non chiama più e l’orologio non segna più l’ora. Al nostro polso oggi esiste la connettività. Sarà un bene o un male? Ai posteri l’ardua sentenza.

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