I grandi tradimenti del mondo digitale
Il sociologo Vanni Codeluppi ha esaminato a fondo e in modo asciutto, i principali difetti dell'attuale universo digitale: "I 7 tradimenti del digitale" (Laterza, 2024, 103 pagine, euro 15).
Attualmente Internet viene utilizzato da 5 miliardi di persone, anche se è utilizzato da pochi decenni ed è nato come "sottoprodotto tecnologico della Guerra Fredda" tra Stati Uniti e Russia negli anni Cinquanta (introduzione). Però le imprese private si sono progressivamente imposte e hanno indirizzato "tale mondo verso gli specifici obiettivi di natura economica che volevano perseguire". In realtà "la privatizzazione è il processo che ha dato vita alla moderna Internet (Ben Tarnoff, giornalista, 2022).
Così "Oggi gli Stati Uniti hanno tariffe tra le più alte del mondo in cambio di un servizio pessimo e l'oligopolio delle telecomunicazioni controllo l'accesso alla rete della maggioranza delle persone. Nel frattempo, i moderni monopoli tecnologici - Facebook, Google, Microsoft e Amazon - stanno comprando una quantità sempre maggiore dei cavi sottomarini che connettono il mondo" (Marx, 2022, p. 42).
I principali tradimenti del mondo digitale si possono riassumere così: l'deologia californiana e lo strapotere delle imprese della Silicon Valley, con gran parte del personale formato nelle università di Berkeley e Stanford; la cultura americana dell'autoformazione, anche pilotata; tutto viene considerato gratis e i media vengono sempre più personalizzati (a cura di Maria Angela Polesana); chi ha sbagliato paga e deve preoccuparsi dei suoi dati personali; la strana idea che l'intelligenza artificiale risolverà tutti i problemi; la strana idea che la realtà virtuale risulterà migliore: la strana idea che gran parte dell'umanità vivrà nel metaverso.
Comunque, per capire meglio molte cose, basta aggiungere queste righe: "Internet, rete informatica nata come spazio liberamente accessibile e priva di confini, si è progressivamente trasformata in uno spazio chiuso e privato che impone dei vincoli al singolo, il quale può accedere a certi servizi soltanto pagando un determinato prezzo o comunque fornendo delle informazioni dettagliate sui suoi comportamenti e sulla sua vita privata (p. 9; ispirato dal saggio Il nuovo spirito del capitalismo di Luc Boltanski ed Eve Chiapello). Dunque, piano piano, si è realizzato il famigerato "capitalismo della sorveglianza" ben esaminato da Shoshana Zuboff.
Ma, dopotutto, è ancora viva l'idea "che la tecnologia può trasformare il mondo in un posto migliore per tutti" (Uluorta, Quill, 2022, p. 21). Si tratta solo di temporeggiare per capire meglio le cose. Purtroppo le informazioni saranno sempre più controllate e i cittadini passeranno sempre più tempo sotto gli occhi impassibili delle telecamere.
Vanni Codeluppi insegna Sociologia dei media allo IULM di Milano e Sociologia dei consumi presso l'Università di Modena e Reggio Emilia. I suoi saggi si occupano di media, di consumi e di cultura di massa. Tra i suoi libri segnalo Leggere la pubblicità (Carocci 2021), Umberto Eco e i media (Franco Angeli, 2021), Mondo digitale (Laterza, 2022).
Nota di approfondimento - Le università di Berkeley e Stanford "sono state in grado di erogare una formazione di alta qualità per i giovani destinati a lavorare nelle imprese tecnologiche operanti nel territorio attorno a esse. Inoltre, hanno spesso funzionato come laboratori ampiamente disponibili per qualsiasi tipo di ricerca e sperimentazione" (introduzione). Questa è la vera grande forza della Silicon Valley. Le aziende digitali californiane grazie ai paradisi fiscali pagano in media "il 9 per cento dei propri redditi, mentre le aziende degli altri settori pagano il 23 per cento" (Riccardo Staglianò, p. 17).
Nota amatoriale - Su Internet gli amatori "occupano la ribalta della scienza" (p. 50, Patrice Flichy, sociologo francese, 2014), e "le loro produzioni sono tutt'altro che marginali: sono anzi al centro del sistema dei media" (Maria Angela Polesana, p. 50). Come affermato da Naomi Klein, tutta "la conoscenza umana" caricata a livello digitale dalle grandi multinazionali, potrebbero diventare la più "grave forma di furto perpetrata ai danni dell'intera umanità" (p. 78).
Nota iperdigitale - "La rete digitale è eterarchica, ovvero basata su un intreccio di contatti" (p. 35). I media diventano sempre di più l'estensione dei sensi di una persona (Marshall McLuhan, studioso e sociologo canadese).
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