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Grecia, richiedenti asilo detenuti illegalmente in un campo costruito con fondi europei

A seguito di una decisione assunta dal ministro per l’Immigrazione e per l’asilo della Grecia, dal 17 novembre le persone prive del documento che consente di chiedere asilo sono illegalmente detenute in un nuovo campo costruito sull’isola di Samo e finanziato con 276 milioni di euro stanziati dalla Commissione europea per la costruzione di nuove strutture per richiedenti asilo nelle isole greche, al posto delle strutture aperte precedenti.

 

Secondo stime non ufficiali il provvedimento riguarda 100 dei circa 450 ospiti del campo: persone la cui domanda d’asilo è stata respinta o che, appena arrivate, non sono ancora in possesso del documento.

Il Kedn (“centro chiuso e controllato”) di Samo è stato costruito in un sito isolato e distante sei chilometri dalla città principale dell’isola, Vathi. Può ospitare fino a 3000 persone ed è dotato di rigidi sistemi di confinamento e sorveglianza: pattugliamento delle forze di polizia e di guardie private 24 ore su 24 sette giorni su sette, doppio filo spinato e telecamere a circuito chiuso.

I movimenti da e per il campo sono consentiti solo dalle 8 alle 20 e sono soggetti a controlli di sicurezza attraverso varchi magnetici. Le singole persone e le famiglie colpite dal provvedimento del 17 novembre non possono raggiungere Vathi, svolgere piccoli lavori quotidiani o partecipare alle attività educative e comunitarie dell’Alpha land, un centro gestito da una Ong nei pressi del campo.

Amnesty International ha più volte espresso preoccupazione alle autorità greche per la decisione di sostituire i campi aperti con i Kedn, sottolineando che tale prassi non si concilia con gli standard sui diritti umani in materia di privazione della libertà. Secondo il diritto internazionale e la normativa europea, la detenzione dei richiedenti asilo dev’essere considerata come estrema risorsa, deve essere preceduta da un dettagliato esame delle situazioni individuali, deve durare il minor tempo possibile e deve essere basata su una procedura che ne permetta la contestazione.

Al contrario, le persone all’interno del Kedn di Samo sono private della libertà in modo automatico e in modo massivo, per motivi illegittimi e privi di trasparenza, per periodi indefiniti di tempo senza poter fare ricorso.

Il 27 novembre le autorità greche hanno inaugurato i nuovi Kedn di Lero e Coo. Altri Kedn saranno aperti sulle isole di Lesbo e Chio.

Oltre alle restrizioni di movimento nel campo di Samo, i richiedenti asilo che si trovano in Grecia non ricevono assistenza economica da due mesi da quando la gestione del programma di assistenza finanziato dall’Unione europea è passata dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati alle autorità greche. Secondo le Ong locali, questa situazione riguarda circa 34.000 richiedenti asilo.

Sempre secondo le Ong locali, dall’ottobre 2021 le autorità greche hanno sospeso la fornitura di acqua e cibo alle persone riconosciute rifugiate e ai richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta.

Crediti per la mappa: Greece location map.svg:, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/ind...

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