Gli opposti da armonizzare con la natura
La storia è sempre uguale, tutti i giorni, tutti gli attimi della vita di ognuno di noi. La storia racconta dell'umanità, la vita dell'uomo. Quello che accade ad un singolo uomo è pressocchè identico a quanto avviene all'umanità. L'esperienza è un fatto individuale, che non determina conseguenze negli altri individui; ognuno desidera vivere le proprie, questo vale per la vita dell'uomo e per la storia dell'umanità.
La grandezza e l'immensità delle creazioni dell'uomo, da un lato sviluppano le sua esistenza, dall'altro bloccano l'evoluzione verso nuovo mete, per periodi più o meno lunghi. Ogni conquista dell'uomo rappresenta un ulteriore punto di partenza. Più grande è la conquista, maggiore è il tempo che occorre all'uomo per superarla e identificarsi in nuove mete.
Tutte le produzioni umane sono apparentemente perfette, ma mancano di sostanza, al contrario di ciò che esiste nella natura; perfetto nell'anima, e approssimativo nella forma.
Un fatto appare certo, i maggiori risultati in tutti i campi del sapere, della conoscenza e dell'emancipazione dell'uomo sono caratterizzati dall'incontro di culture diverse, ma solo quando questo incontro si è sviluppato in assenza di pregiudizi e in conformità con le leggi della natura.
Esiste un “esegesi della storia”, ogni singolo evento va considerato nel suo rapporto non solo con i precedenti ed i successivi immediati, ma anche lontani, nello spazio e nel tempo.
L'intera storia dell'umanità ruota attorno al rapporto tra uomo e natura, nel fine ultimo del primo di dominare la seconda, (dominare il sublime), e quindi limitare i timori che sprigiona. La natura si lascia dominare dall'uomo, ma pretende il rispetto delle leggi di natura. L'uomo ha inteso dominare la natura, spesso senza rispettarla; quest'ultima essendo superiore all'uomo, non si sbarazza dell'uomo, non può, in quanto senza uomo non potrebbe esistere, ma se ne prende gioco, in un modo assai semplice.
Fa apparire tutti gli eventi come se fossero diversi, disomogenei, distanti tra loro, e gioca sulle nostre apparenze, rendendo gli uomini e le loro culture opposte, determinando un duraturo ed infinito conflitto, solo apparentemente tra opposti, ma in realtà è tra uguali. La natura mette l'uomo alla prova, proponendogli una scelta tra armonia e conflitto. Essendo un rapporto tra simili dovrebbe prevalere l'armonia, eppure la natura facendoci apparire le “cose” diverse da come sono, sorge il conflitto, tra uguali. A tutti i livelli, tra fratelli, tra coniugi, tra famiglie, tra gruppi, tra Stati. Uguali che si contrappongono. La natura con quello che ci mostra, influisce sulla nostra mente e su tutti i nostri sensi.
In queste condizioni, l'uomo non riesce a vedere neppure con la luce del sole, anzi ne è abbagliato, e si allontana dalla strada della verità. Prevale, “la legge del più forte”, cioè l'opinione. La verità è natura, e per sua natura è valida per tutti, l'opinione è fittizia, innaturale, segue gli interessi del singolo individuo.
Ora nel corso della storia, l'umanità non ha mai visto, neppure intravvisto la verità; forse quache uomo.
Se l'uomo, soprattutto noi occidentali, non sogniamo un alleanza con la natura, saremo seppelliti. Nessuna cultura può sopravvivere senza un anima. Oggi la nostra cultura vive in assenza di un anima, precisamente contro natura.
La nostra identità si specchia nella natura, che non è solo “mia”, appartiene a tutti, possiede un anima e vive in simbiosi con l'uomo, è verità assoluta. Spesso, l'artifizio umano è innaturale, inanimato, “mi” appartiene, solo apparentemente vive per l'uomo, è un opinione indipendente.
Armonizzare quello che solo nell'apparenza è opposto, questa è la prima legge della natura. L'uomo non può che seguire questa via, anch'essa solo apparentemente ardua, difficile da percorrere, ma è quella naturale.
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