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Giornata Internazionale degli Obiettori di Coscienza per sostenere coloro che, in tutto il mondo, rifiutano di partecipare alla guerra

Noi ecopacifisti siamo per l’obiezione di coscienza in tutto il mondo e siamo con tutti i renitenti alla leva e con tutti quelli che rischiano la vita pur di non combattere. Con la Lega obiettori di coscienza di Milano, una realtà storica, siamo in contatto con la War Resisters’ International.

da FARO DI ROMA

Recentemente gli ambienti pacifisti hanno aiutato una dissidente politica bielorussa Olga Karatch che incoraggiava tutti i giovani, sia russi che ucraini, a non andare in guerra e a rifiutarsi di combattere. La signora Karatch è stata in Italia dove poteva parlare pubblicamente per comunicare la propria esperienza. Olga è candidata al premio Nobel per la pace e adesso, con la famiglia ha un visto come rifugiata politica, e si trova in Lituania.

Una giornata internazionale e imprescindibile. Soprattutto nella tragica congiuntura attuale di odio e violenza

L’obiezione di coscienza ad uccidere i propri simili nei conflitti tra Stati e a prepararsi in modo organizzato a tali uccisioni, come se una divisa potesse giustificarle e nobilitarle, ha la sua giornata: il 15 maggio. Tra le varie forme di obiezione pacifiste, in questa giornata, ci si focalizza, in particolare, sull’obiezione di coscienza al servizio militare.

L’obiezione di coscienza è estesa a più livelli e contesti di azione diretta
Ma obiezioni contro gli omicidi organizzati di massa sono anche quelle all’industria bellica, alla finanza armata, ai trasporti di armi, ai bilanci militari.

Il ruolo della War Resisters’ International e dell’Ufficio Europeo degli Obiettori di Coscienza
Questa “celebrazione” antimilitarista è stata lanciata, nel 1982, a 10 anni dalla legge che istituisce il servizio civile in Italia, in una riunione di obiettori alla guerra dell’Europa occidentale. Nel 1985, è stata formalmente adottata dall’Ufficio Europeo degli Obiettori di Coscienza e presto ha ricevuto il riconoscimento mondiale, essendo stata adottata da War Resisters’ International, ed è passata da Giornata Europea degli Obiettori di Coscienza a Giornata Internazionale degli Obiettori di Coscienza.

Da allora questa giornata, è stata caratterizzata da veglie fuori dalle carceri o dalle caserme dove sono detenuti gli obiettori, da manifestazioni presso le ambasciate degli Stati in cui gli obiettori non sono riconosciuti e/o trattati ingiustamente, da spettacoli teatrali di strada e da cerimonie in cui i nomi degli obiettori di coscienza del passato o del presente vengono letti e onorati pubblicamente.

Scopo dell’iniziativa: promuovere azioni nonviolente che illustrino il valore dell’obiezione di coscienza

Si tratta di prendere posizione contro il fenomeno bellico che l’ONU definisce, giustamente, un flagello; e sostenere coloro che, in tutto il mondo, rifiutano di parteciparvi o di prepararsi ai massacri. Object war campaign si estende a Refuse war campaign. Noi, come ecopacifisti, aderiamo con l’obiezione anche preventiva alla mini-naja.

Le nostre riflessioni come ecopacifisti
La giornata del 15 maggio diventa quindi un momento per riflettere sul valore della pace, sul modo omogeneo al fine di perseguirla; e sul diritto di scegliere forme alternative di servizio alla nazione e alla comunità cui si appartiene che non implicano l’uso delle armi.

Nella congiuntura attuale di “guerra mondiale a pezzetti” oramai temiamo e viviamo nel terrore di una unica deflagrazione, persino nucleare

Nella Giornata internazionale di quest’anno, con la situazione pericolosa in cui le derive belliche in corso (Ucraina, Medio Oriente, e così via) possono unificare la “guerra mondiale a pezzetti” in una unica deflagrazione, persino nucleare, rilanciamo il nostro appoggio ad “Object War” (www.objectwar.org) estendendolo a “Refuse War” (www.refusewar.org), promossa praticamente dalle stesse reti internazionali, tra le quali citiamo la WAR RESISTERS’ INTERNATIONAL.

In Italia il nostro appoggio di ecopacifisti si esplica attraverso una dichiarazione di impegno per l’obiezione alla guerra, per l’obiezione (anche preventiva) al servizio militare che la prepara, per attuare e costruire la difesa nonviolenta, per implementare l’albo pubblico degli obiettori.

 

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