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Gaza, ottava “spia israeliana” condannata a morte in un mese

Nella Striscia di Gaza, Hamas continua la caccia alle spie.

Martedì 9 novembre un tribunale militare ha condannato all’impiccagione due palestinesi di 57 e 46 anni, giudicati colpevoli di collaborare con le forze israeliane. Già che c’era, il giudice ha anche condannato a morte una persona per traffico di droga.

È salito così a otto il numero delle condanne alla pena capitale emesse nel giro di un mese nei confronti di palestinesi ritenuti spie di Israele. Il totale dall’inizio del 2021 è di 15.

Le condanne a morte troverebbero giustificazione, secondo Hamas, nell’articolo 131 del codice penale adottato nel 1979 dall’Organizzazione per la liberazione della Palestina.

Quarant’anni dopo, tuttavia, la Palestina ha ratificato il Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili, che stabilisce l’obiettivo dell’abolizione della pena capitale.

Secondo le organizzazioni per i diritti umani palestinesi e israeliane che si battono contro la pena di morte, da quando nel 2007 amministra la Striscia di Gaza Hamas ha emesso 130 condanne a morte, 25 delle quali eseguite.

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