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Gallazzi, l’azienda in debito con i suoi 200 cassintegrati

Gallazzi S.p.a. è un’azienda di Minerbio (Bologna) nata nel 1973 e specializzata nella produzione e nella commercializzazione di film di PVC. Alla fine del 2012 la società ha deciso di collocare tutti i 197 dipendenti in cassa integrazione straordinaria per cessazione delle attività. Abbiamo intervistata Alex Roda, Rsu ed Rls: “L’azienda deve ancora pagarci le ferie non usufruite, mezza tredicesima, e il Tfr”.

La sede di Minerbio non è l’unico polo produttivo della Gallazzi S.p.a., ce ne sono altri due nel varesotto, per il momento estranei alla crisi che ha colpito i colleghi bolognesi. “Questo perché la società ha fatto richiesta al Tribunale di Milano di poter accedere al Concordato di Continuità per evitare il fallimento dell’intero gruppo, composto dall’opificio Bolognese e dagli altri due siti produttivi situati in Provincia di Varese”, spiega Alex. “Il tribunale ha concesso alla Gallazzi 120 giorni per presentare tutta la documentazione necessaria per l’approvazione definitiva del suddetto Concordato”. Quando scade il termine fissato dal giudice? “Fra poco, anzi pochissimo: il 29 aprile 2013″.

minerbio

I contratti di solidarietà grazie ai quali è andata avanti la fabbrica per tutto il 2012 non sono serviti a risollevare la grave crisi economica in cui versa l’azienda, attanagliata nella morsa delle banche che da luglio 2012 negano le linee di credito per andare avanti. Purtroppo, se il 2012 è stato un pessimo anno, il 2013 sarà addirittura peggiore per i quasi duecento lavoratori, tutti tra la quarantina e la cinquantina d’anni, in esubero. Le prospettive di trovare un altro impiego sono molto basse, sia per la mancanza di alternative concrete, ma anche perché si tratta di persone altamente specializzate difficilmente riempiegabili senza un concreto piano di riconversione e aggiornamento.

Alex ci racconta anche che i lavoratori del sito di Minerbio vantano nei confronti della società il pagamento di metà della tredicesima mensilità, le ferie non fruite ed il Trattamento di Fine Rapporto depositato in azienda. “Ma la cosa che più ci fa arrabbiare è che la proprietà non ha nemmeno provato a cercare un acquirente interessato alla fabbrica!”. Una fabbrica che dal 1975 al 2000 è stata leader del mercato mondiale del PVC calandrato e che ora è ferma, abbandonata da sei mesi. “Io ed alcuni colleghi non ci arrendiamo e crediamo che questo sito produttivo possa ancora essere competitivo nella produzione mondiale di questo prodotto”.

A cosa serve il PVC calandrato? “Potrei risponderti che serve a fare qualsiasi cosa”, risponde ridendo Alex ”perché il suo impiego è veramente esteso: serve a fare carte di credito, autoadesivi, contenitori, imballaggio per alimenti e tante, tante altre cose”. Il mercato c’è, insiste Alex, manca la volontà di impegnarsi e la capacità imprenditoriale.

di Marco Nurra | @marconurra

 

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