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GIFFONI50 - Manuel Bortuzzo: il film con Raul Bova un’esperienza unica

“In “Ultima Gara”, ho dovuto interpretare me stesso, ed è stato molto difficile, perché ho mostrato una parte di me che non conosce nessuno: quella più debole”. Manuel Bortuzzo racconta ai ragazzi di Giffoni la sua esperienza sul set del film “Ultima gara”, regia di Raoul Bova e Marco Renda, che racconta la storia dei tre campioni del nuoto Emiliano Brembilla, Filippo Magnini e Massimiliano Rosolino.


“Voglio realizzare tutti i miei sogni. Sono le mie passioni che mi hanno fatto andare avanti. Il nuoto è stato il motore di tutto. Dopo solamente un mese dall’incidente, sono rientrato in acqua. Quando ti viene tolta la cosa che ami di più, è difficile accettarlo, ma si può lottare. Il nuoto è il mio sfogo silenzioso che, però, può fare tanto rumore”.

Bortuzzo ha scritto anche un libro, “Rinascere. L’anno in cui ho ricominciato a vincere”, edito da Rizzoli, per raccontare la sua esperienza: “Ho scritto un libro per dare speranza e strappare un sorriso alle persone che, come me, hanno sofferto e soffrono”. Lui ha preso ispirazione da persone conosciute per la loro forza e tenacia “Alex Zanardi e Bebe Vio sono stati sicuramente due punti di riferimento per me, perché in queste situazioni non capisci subito cosa è successo. Ci vuole tempo per realizzare e reagire”.
Il suo augurio commovente per i ragazzi: “Io vi auguro semplicemente di stare bene. Credetemi, non è scontato. Vi auguro di stare bene, affinché possiate fare tutto quello che volete. Siete giovani. Imparate in fretta. Provate tutto”. 

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