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 Home page > Tribuna Libera > Fusione Realmonte Sali - Sams: una dolorosa confessione pubblica

Fusione Realmonte Sali - Sams: una dolorosa confessione pubblica

La fusione fra Realmonte Sali e Sams fu una vicenda assai importante e contriversa da cui si originò una lotta politica, intrigante quanto ipocrita, che attraversò anche i partiti, compreso il mio, amatissimo, Pci. 

Fu quella una stagione esaltante, ma anche segnata da manovre oscure e pugnalate alle spalle. Qui dirò, confesserò, fatti che vanno ben oltre la mia persona e si configurano come espressioni di una tendenza negativa che coinvolse anche una parte del vertice regionale del Pci, all'indomani della batosta elettorale del 1971. Dico una cosa che non ho mai detto non per paura, ma per pudore. Io seguii la vicenda della fusione Sams - Realmonte Sali da responsabile economico della Federazione provinciale del Pci e da corrispondente prov/le de L'unità di Agrigento: Fui uno dei più convinti avversari della linea della fusione e fra i sostenitori della lotta per la "verticalizzazione " (industrializzazione) dei grandi giacimenti di salgemma scoperti da un ente pubblico regionale (Ems) lungo la "fascia meridionale della Sicilia". Lotta che fu portata avanti dai tre sindacati (CGIL, CISL e UIL) dall'Amministrazione provinciale di Agrigento e e dai sindaci e dalle popolazioni della fascia costiera: Porto Empedocle, Realmonte, Siculiana, Montallegro, Cattolica Eraclea, ecc). E formalmente dai partiti democratici, a livello provinciale.

Dietro le quinte di questo imponente movimento, a Palermo si tramava per ridimensionare questa grande possibilità di rinascita socio- economica e - di fatto- privatizzarla mediante l'ingresso (a condizioni scandalose) di un industriale privato del sale. La verità fu che mentre noi combattevamo altri remavano contro.

Ricordo che in quel periodo mi presi (in compagnia di Carlo Ricchini, dir. resp. de l'Unita) una minacciosa denuncia per diffamazione da parte dell'on. Giuseppe La Loggia, (uno fra i "potentissimi" della Dc siciliana) per un mio articolo che denunciava tale manovra.

Mentre all'interno del partito- per una strana sincronia- fui convocato, agli inizi dell'estate del 1971, da solo (non- come da me richiesto- con tutta la segreteria del Pci di Ag di cui facevo parte), dal compagno Emanuele Macaluso, segretario regionale e membro dell'Ufficio politico, il quale, fra una tirata e l'altra del suo fastidioso sigaro toscano, mi redarguì e mi disse che dovevo smetterla con "questo tuo attivismo".

Ovviamente, non mollai di una virgola perché ritenevo di essere nel giusto e comunque in sintonia con la classe operaia e con le popolazioni e i sindaci della fascia costiera.

Per tutta risposta, a fine luglio fu organizzata una riunione ad oltranza della Direzione prov/le del Partito per estromettermi dalla segreteria prov/le e inviarmi alla Cgil.

Si arrivò al punto che Macaluso, presente a tutte le riunioni, mi disse che se non si fosse chiusa la discussione (assai accesa) sul mio trasferimento non avrei potuto andarmi a sposare in Ungheria, dove il matrimonio era stato fissato, e annunciato con gli inviti, per il 26 luglio.

Infatti, fummo costretti a rinviare (al 31/7) per consentire la... mia estromissione (avvenuta) dalla segreteria del partito.

A dicembre/1971 trovammo casualmente fra le carte della Federazione, la bozza di accordo fra Regione siciliano (Ems- Realmonte Sali) e privato ossia l'avvocato Morgante (Sams) risalente ai primi del 1971 che il segretario si era tenuta ben stretta, ma non ben custodita. Per cui mentre il movimento di popolo inscenava grandi manifestazioni contro l'ipotesi di fusione con il privato, il segretario prov.le del Pci aveva il testo della bozza di accordo concordata, a Palermo, tra Regione e Sams.

Com'é noto la fusione Sams- Realmonte Sali si farà e sarà portata in tribunale con risvolti assai imbarazzanti per i contraenti. (consultare gli atti processuali e soprattutto i pareri del prof. Piga)

Come ho scritto qualche anno fa, anche Leonardo Sciascia fu contrario a tale fusione. Lo scrittore- edotto dal prof. Antonio Larucella, sindaco dc di Grotte e proprietario di una piccola miniera di sale- chiederà spiegazioni ad alcuni esponenti del Pci siciliano. Non avendo avuto risposte convincenti si rivolse al segretario nazionale Enrico Belinguer.

L'episodio- che Sciascia mi raccontò più volte- viene ricordato anche perché da quell'incontro a Botteghe oscure (presente Renato Guttuso) si originò la famosa polemica per le parole- a dir di Sciascia- pronunciate da Berlinguer sui legami delle Brigate Rosse con i servizi cecoslovacchi.

Aggiungo che, probabilmente, sempre a causa di tale vicenda ci "lascerà le penne" il presidente dell' EMS Graziano Verzotto, inseguito con denunce e mandati d'arresto per uno scandaletto di pochi milioni (di lire) di fondi neri. Ma questa é un'altra storia.

Concludo. Per quanto riguarda la denunzia per diffamazione fummo assolti dal tribunale di Roma. Dunque. Se se non abbiamo diffamato... abbiamo scritto la verità.

Per quanto riguarda la vicenda politica interna, dopo circa 4 mesi di permanenza nella CGIL (con l'incarico, per me assai onorevole, di responsabile prov/le dei lavoratori chimici, minatori e affini), anche alla luce dei documenti scoperti casualmente, fui richiamato al lavoro di Partito ed eletto segretario prov/le (all'unanimità- con una sola astensione) nel congresso prov. del marzo 1972.

Il resto é più o meno noto. Ho ricordato queste cose senza acredine. Noi siamo superiori a certe miserie. Solo per dire come sono andate le cose in quel frangente a proposito di tale vicenda che fece perdere a questa provincia una occasione di sviluppo diffuso e tecnologicamente evoluto.

Agostino Spataro (27/5/2021)

Articolo connesso: https://www.lavalledeitempli.net/2019/06/25/re-del-sale/

 

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