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Friend Zone: Quando amore e amicizia si scontrano

Il concetto di friend zone nasce a metà degli anni novanta prendendo definitivamente piede nel duemila. Esso deriva dalla cultura pop e si è diffuso prevalentemente tramite i mass media e la rete. Con questa terminologia ci si riferisce ad una particolare condizione di stallo che si verifica all’interno di un’amicizia in cui uno dei due amici nutre segretamente sentimenti di tipo amoroso per un amico/a che ne è all’oscuro o che non ricambia tali sentimenti.

Quando si parla di Friend Zone entrano in gioco una serie di stereotipi per cui si è portati a credere che sia un fenomeno prevalentemente eterosessuale che coinvolge il classico bravo ragazzo, attento ai desideri dell’altra, la ragazza “fredda” che si mostra disinteressata a tali sentimenti e troppo spesso attratta da persone sbagliate. Spesso le donne che non ricambiano tale affetto tendono ad apparire “crudeli” e ad essere definite come manipolative ed insensibili.

Tale visione, rinforzata da film e serie televisive, cela in realtà la tendenza della nostra cultura a scoraggiare l’amicizia uomo-donna. È opinione comune credere che questo genere di amicizia sia estremamente difficile, se non addirittura impossibile, come se troppe variabili entrassero in gioco e fosse impossibile tenerle tutte a bada arrivando quasi ad un’idea dell’amicizia di tipo genere-specifico. L’amicizia tra uomo e donna diviene così un terreno instabile ed insidioso incapace di generare un sentimento incondizionato di vera amicizia (Quattrini, 2017).

Ma può questa situazione di stallo tramutarsi in un amore corrisposto?

Secondo Sternberg (1988) l’amore consta di tre componenti: intimità, passione e decisione-impegno.

Dalla combinazione di questi elementi derivano varie tipologie di amore/affetto tra cui è presente anche l’amicizia che può collocarsi su due livelli.

Il primo scaturisce solo dall’intimità, ovvero sentimenti di affinità, confidenza e condivisione con l’altro; in questo caso i due individui provano una forma di attrazione reciproca che però non contempla la componente erotica, ciò non toglie però che l’affetto possa modificarsi. Nel secondo livello si parla di “amore-amicizia” molto simile all’amore fraterno ed è estremamente difficile che tale relazione prenda una piega di tipo erotico-sessuale.

Forse, quanto detto sopra potrebbe spiegare perché, molto spesso, una volta confessati i propri sentimenti ci si ritrova a ricevere un “no” come risposta o un “per me sei solo un amico/a”.

Secondo una ricerca condotta da Hunt e Colleghi (2015) quando due persone passano più tempo a fare conoscenza reciproca prima di iniziare una relazione l’attenzione per l’aspetto fisico passa in secondo piano; l’attrazione fisica è invece saliente nelle relazioni nate dopo una conoscenza superficiale.

Tale ricerca sembrerebbe smentire il mito dell’amore platonico destinato a rimanere tale e senza alcuna speranza. Ci si potrebbe chiedere se ad entrare in gioco in quanto discriminante, per l’evoluzione o meno del rapporto, possano essere i due livelli di amicizia proposti da Sternberg. L’aver intrapreso una relazione d’amicizia basata su un certo grado di intimità (che non scada nella fratellanza) potrebbe quindi prendere una piega inaspettata, mentre il fallimento potrebbe nascondersi là dove si tenti di far evolvere in qualcos’altro una relazione impostata diversamente.

E perché mai così spesso ci si ritrova ad iniziare un’amicizia con qualcuno che ci piace piuttosto che essere diretti/e?

Spesso la conquista di un amore può essere percepita come molto più difficoltosa rispetto ad un’amicizia e prevede, per molti aspetti, una diversa dose di impegno che non tutti sono disposti ad accettare.

Uscire dalla Friend Zone implica molto spesso uno stravolgimento degli equilibri creatisi in precedenza all’interno della coppia di amici che molto difficilmente possono riassestarsi come in origine. Confessando i propri sentimenti, in pratica, ci si gioca il tutto per tutto.

Ciò che viene però in soccorso di quanti desiderano compiere questo passo, confessando il proprio interesse ad un amico/a, è che la presenza di una componente amicale all’interno di una relazione amorosa rende quest’ultima più funzionale e con livelli di soddisfazione più elevati rispetto alle coppie che si orientano prevalentemente al soddisfacimento del proprio desiderio sessuale (VanderDrift, 2012).

Ma una cosa è certa: sia le relazioni amicali che quelle amorose richiedono entrambe una bella dose di impegno per poter durare nel tempo e, in entrambi i casi, il confronto reciproco e la trasparenza sono fondamentali.

 

Bibliografia:

  • Hunt, L. L., Eastwick, P. W., & Finkel, E. J. (2015), Leveling the playing field: Longer acquaintance predicts reduced assortative mating on attractiveness. Psychological Science26(7), 1046-1053.
  • Michael, C. K. (2015), Perceptions of Healthy and Respectful Relationships and Friend Zone Phenomena(Doctoral dissertation, Arizona State University).
  • Quattrini F., (2017). Il piacere maschile. #sessosenzatabù, Giunti Psychometrics, Firenze.
  • Sternberg, R. J. (1988). The triangle of love: Intimacy, passion, commitment. Basic Books (AZ).
  • VanderDrift, L. E., Wilson, J. E., & Agnew, C. R. (2013), On the benefits of valuing being friends for nonmarital romantic partners. Journal of Social and Personal Relationships, 30(1), 115-131.

 

Sitografia:

http://psicotime.it/friendzone-come-uscirne-psicoterapeuta-roma/

http://www.psicologiaepsicoterapia.it/project/la-regola-dellamico/

https://www.psychologytoday.com/us/blog/meet-catch-and-keep/201512/how-friendship-can-turn-romance

 

Tirocinante: Claudia Isaia

Tutor: Fabiana Salucci

Questo articolo è stato pubblicato qui

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