"Fratelli Cecenia", gli attentatori di Boston tra ignoranza e strumentalizzazione
Boston (Massachusetts, Usa) – È stata definita un nuovo 11 settembre da chi vi ha preso parte. Si è parlato – non senza evidente esagerazione giornalistica – di “strage”. Ma cosa è stato, davvero l'attentato della maratona di Boston dello scorso 16 aprile? Troppe le chiavi di lettura che sono state fornite nelle ore e nei giorni immediatamente successivi: il gesto di un folle, un attentato organizzato da movimenti anti-patriottici o troppo patriottici data la prossimità del Patriot Day, infine la pista internazionale, con la Cecenia diventata, per qualche giorno, il fulcro del nuovo asse del male, in attesa che – venuto meno lo sceicco del terrore e depotenziato il mad dog coreano – il mondo conosca nomi e città della nuova geografia del terrorismo internazionale.
Il primo ad essere stato incolpato delle bombe alla maratona di Boston è un ragazzo di 17 anni, Salah Barhoun, fa il maratoneta per la sua scuola. Era lì per guardare la corsa non potendovi prendere parte. La sua unica colpa? Avere la pelle nera, come rimarcherà inizialmente la CNN. Il riconoscimento sembra però più frutto del “denuncismo” della rete – le foto rilasciate dalle forze dell'ordine hanno, come di consueto, scatenato una dilettantistica caccia all'uomo - che non di attività investigativa propriamente detta. La matrice dell'attentato è, secondo le prime analisi, chiaramente internazionale. Per quale motivo rimarrà un mistero.
L'FBI infatti si corregge poco dopo, rilasciando un'altra foto. Due giovani di sesso maschile, razza caucasica, berretto da baseball in testa. Praticamente il 90% dei giovani statunitensi. La matrice dell'attentato diventa dunque interna. Sicuramente il gesto di un folle isolato o un'attentato a sfondo razzista. Il perché, anche in questo caso, rimane un mistero.
Per quanto riguarda la vita sui social media dei due, l'indizio principale della colpevolezza del più giovane dei due fratelli la CNN lo trova su Twitter. In un tweet di risposta del suo profilo datato 10 agosto 2012, cioè quasi un anno prima dell'attentato
@therealabdul_ boston marathon isn't a good place to smoke tho
— Jahar (@J_tsar) 10 agosto 2012
Così come potenziali attentatori di matrice religiosa potrebbero diventare i tanti cospirazionisti italiani. Alyssa Lindley Kilzer ha raccontato sul suo blog Tumblr – come ha evidenziato ancora una volta la CNN - come la famiglia Tsarnaev avesse abbracciato le teorie cospirazioniste sul 9/11, diventate elemento di “fervore religioso”.
Chissà, poi, cosa si scoprirebbe utilizzando il parametro della CNN sugli account dei militari americani impegnati ad esportare Democrazia e Terrore in posti in cui una telecamera puntata non la trovi (quasi) mai, come per i 200 iracheni morti in quattro giorni nelle scorse settimane.
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