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Francia, il divieto di matrimonio omosessuale è costituzionale

Il divieto di matrimonio omosessuale “è conforme alla costituzione”, questo è quanto ribadisce oggi il Conseil constitutionnel francese, che in tal modo ha “rinviato ai politici la responsabilità di decidere d’un eventuale cambiamento di legge”.

Secondo quanto scrive Le Parisien il problema era stato sollevato e portato davanti all’organo di consulta francese, da una coppia lesbica con 4 figli a carico.

Corinne Cestino e Sophie Haslauer, vivono insieme ormai da 14 anni e nonostante abbiano stipulato un patto di solidarietà PACS, ritengono comunque che il matrimonio sia “l’unica soluzione per proteggere i figli” specialmente riguardo ai “problemi di successione e di affidamento in caso di decesso dell’una o dell’altra.”

Per l’avvocato delle due donne, quello del matrimonio omosessuale è una questione costituzionale prioritaria e pertanto avevano chiesto al Consiglio di giudicare se gli articoli 74 e 75 del codice civile, che escludono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, siano conformi alla costituzione francese.

Fermo restando il principio secondo il quale il matrimonio è l’unione di un uomo ed una donna, il legislatore ha, nell’esercizio delle sue funzioni, ritenuto che la dfferenza di situazione tra le coppie dello stesso sesso e le coppie composte da un uomo ed una donna poteva giustificare una differenza di trattamento in quanto alle regole del diritto di famiglia“. Questa è la risposta al quesito posto dall’avvocato delle due donne e la decisione è pubblicata sul sito del Conseil constitutionnel.

Amara la delusione dei partiti della gauche che sostengono il matrimonio omosessuale e delle varie associazioni di omossessuali e genitori di omosessuali, le quali parlano di “occasione mancata” e di discrimine per più di 3 milioni di cittadini francesi.

I Saggi ritengono inoltre che “Il diritto a condurre una vita familiare normale non implica che le coppie dello stesso sesso possano sposarsi, sottolineando che esse sono libere di vivere in concubinaggio e di concludere un patto civile di solidarietà (PACS)”.

Franco Virzo

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