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Figli di nessuno

Leggevo questo post sul blog di Dario Ballini e sono rimasto senza parole. C’era da aspettarselo, vista la deriva populista e xenofoba che stanno fomentando la Lega Nord ed il Governo, stravolgendo il nostro secolare sistema di valori, ma ora mi sembra proprio che la misura sia colma: qui si arriva addirittura a speculare sulle vite dei bambini.

Come infatti denunciato dall’ASGI, l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, in un appello alla Camera dei Deputati firmato anche da numerosissime altre associazioni tra cui l’Unicef, l’art.45 dell’ennesimo "pacchetto sicurezza" (ddl c.2180), recentemente approvato al Senato e ora all’esame della Camera, impedirà il riconoscimento dei figli da parte di genitori privi di permesso di soggiorno. Il suddetto articolo, infatti, modifica l’art.6 del Dlgs 286/1998, eliminando l’eccezione attualmente prevista in base alla quale il cittadino straniero è esonerato dall’obbligo di presentare il documento di soggiorno per i provvedimenti riguardanti gli atti di stato civile (tra cui, appunto, il riconoscimento dei figli naturali).



Una norma incostituzionale sotto diversi profili, a cominciare dagli art. 30 e 31 della Costituzione, che prevedono il diritto-dovere dei genitori di mantenere i figli, e il dovere della Repubblica di proteggere la maternità e l’infanzia, ma soprattutto come violazione degli art. 7 ed 8 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, che riconosce ad ogni minore, tra le altre cose, il diritto di essere registrato immediatamente al momento della nascita, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori ed essere allevati da essi. Ma non c’è certo bisogno della Costituzione e dell’ONU per capire che questo provvedimento è una barbarie, che costringerà tanti bambini a nascere senza identità, senza cittadinanza, separati dai propri genitori ed invisibili a qualsiasi istituzione, e dunque facile preda di abusi e sfruttamento; inoltre, tale norma molto probabilmente indurrà tante madri, per la paura di vedersi il proprio figlio strappato dallo Stato, a non partorire in ospedale, con tutti i rischi conseguenti per la salute della madre e del neonato.

E allora mi unisco anche io ai firmatari dell’appello, sperando che il Governo si renda conto dell’errore (mi auguro compiuto inconsapevolmente), e che i Deputati fermino questo scempio dei valori della nostra civiltà che si sta compiendo ai danni dei più deboli di tutti: i bambini. Siamo ancora in tempo.

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