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Fiducia ottenibile con 316 voti

Sovranità popolare, maggioranze parlamentari ed esercizio delle funzioni senza vincolo di mandato

La maggioranza che governa il nostro paese non sembra possa reggere all’urto delle divisioni interne e probabilmente le elezioni politiche sono alle porte e si discute se sia legittima una maggioranza diversa da quella che rappresenta la volontà popolare espressa nelle ultime elezioni.

La nostra costituzione sancisce che nella nostra Repubblica la sovranità appartiene al popolo ma all’Art. 67chiarisce che: Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato e su quest’ultima espressione si sostiene fondarsi il diritto del nostro parlamento di esprimere una maggioranza diversa, eventualmente anche solo per la riforma della legge elettorale, e che dunque il presidente Napolitano possa, o debba, verificare se in parlamento sussiste la possibilità di una alternativa.

La storia è maestra di vita e per riflettere sul diritto del parlamento di esprimere una maggioranza diversa può essere utile ricordare un voto di fiducia espresso da un parlamento del passato, nel quale il centro moderato rappresentava il 20% e la sinistra socialista e comunista il 35%, un voto che modificò sostanzialmente il governo del paese.

Pare che quella fiducia ottenuta in parlamento non corrispondesse alla volontà popolare, si tratta del voto di fiducia, con 316 voti favorevoli, ottenuto alla camera nel 1922 da Mussolini a seguito dell’incarico ricevuto dal Re.

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