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Fecondazione: il ricorso del governo divide il Pd. Mentre Bersani e Grillo tacciono

La sentenza della Cedu, che ha di fatto bocciato la legge 40, e l’intenzione del governo di presentare ricorso hanno scatenato molte reazioni. Anche da parte della Chiesa cattolica, con la discesa in campo del cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani. Due soli uomini politici se ne stanno in silenzio, due giorni dopo la sentenza: Pier Luigi Bersani e Beppe Grillo.

Dai quali non risultano dichiarazioni su una sentenza che mette in discussione una normativa schiettamente clericale approvata col beneplacito della Chiesa. Un silenzio che viene percepito come imbarazzante, visto che la tematica è di scottante attualità e ha già suscitato le reazioni del centro-destra, in massa inchinatosi alle tesi dei vescovi contro la ‘deriva eugenetica’.

Il Pd appare sempre più lacerato non appena vengono poste questioni laiche, con resistenze forti da parte della componente cattolica più intransigente. Anche in questo caso, come dimostrano gli interventi ostili alla sentenza Cedu di Pierluigi Castagnetti e di Beppe Fioroni, paurosamente vicini ai diktat della Chiesa. E il suo leader non si pronuncia. Anche la componente più laica del partito scalpita. Ignazio Marino lancia il suo appello per riscrivere la legge, “nel rispetto delle coppie e della conoscenza scientifica”.

Dello stesso tenore il parere della responsabile e coordinatrice delle donne del Pd Roberta Agostini. È evidente infatti come la norma, pensata con un approccio clericale, sottragga diritti alle donne e ne metta prima di tutto a rischio la salute. Una legge che, come ha ben argomentato Vladimiro Zagrebelsky, è “incompatibile con i diritti“.

Dal canto suo Grillo a suo tempo si era detto contrario al referendum sulla procreazione assistita. E sarebbe interessante capire come la pensa ora. Ci chiediamo quindi quale posizione prenderanno coloro che si proclamano alfieri dell’alternativa a questo governo.

Intanto il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha annunciato il ricorso. A ulteriore dimostrazione di come questo governo sia non solo ‘tecnico’, ma ‘clerical-tecnico‘. D’altronde non ci si può aspettare molto altro da chi è stato presidente del Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale) ed fu chiamato a suo tempo al ministero come consulente nel periodo in cui era guidato da Rosy Bindi.

Gli elettori laici hanno diritto di sapere come la pensa ogni partito e, soprattutto, come la pensano i leader dei partiti che sono in testa ai sondaggi. Anche Gianfranco Fini ha chiesto al governo di non presentare ricorso. Bersani e Grillo, diteci qualcosa di laico.

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