Facebook: la nuova e inquietante Graph Search
Se qualcuno cercherà attraverso la Facebook Graph Search “Ventenne piromane, razzista, reazionario, fascista che odia i gay, terrorista che vuole l’estinzione della razza umana e una crisi economica permanente, che vuole conquistare a bordo di navi pirata somale le isole Falkland per regalarle al Vaticano” ci sono buone probabilità che il mio profilo esca tra i risultati della ricerca.
Le nuove ricerche che Facebook implementerà hanno effetti abbastanza inquietanti.
Tom Scott ne ha fatto un Tumblr, e spiega un po’ come funziona questo nuovo modo di cercare persone (ma anche aziende) sul social network, cioè ricerche che funzionano in base ai “mi piace” messi dalle persone qua e là tra le pagine.
Per chi come me mette “mi piace” ovunque vi siano pagine trash e colme di decadimento morale, i risvolti possono essere al limite della denuncia penale.
Per fare qualche esempio di pagine che hanno il mio “mi piace”: “Ventenni che rimpiangono la Prima Repubblica”, “Las Malvinas Son Vaticanas”, “Pirati somali”, “Il Duce sul TMAX”, “Capezzone è l’anagramma di CazzoPene”, “L’agghiacciante somiglianza tra le donne musulmane ed i dissennatori”, “Voluntary Human Extinction Movement”, “Incendi dolosi”, “Disastri aerei”, “Crisi economica”, eccetera.
Cosìcché se uno cercherà attraverso la Facebook Graph Search “Ventenne piromane, razzista, reazionario, fascista che odia i gay, terrorista che vuole l’estinzione della razza umana e una crisi economica permanente, che vuole conquistare a bordo di navi pirata somale le isole Falkland per regalarle al Vaticano” ci sono buone probabilità che il mio profilo esca tra i risultati della ricerca.
A parte gli scherzi, su questa nuova modalità di ricerca, per ora in funzione solo in lingua inglese, Facebook punta moltissimo, e con tutta probabilità sarà una colonna fondamentale dello sviluppo dell’azienda nei prossimi anni, dando un altro importante colpo alla ormai sempre più rarefatta privacy di tutti noi.
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