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Facebook e la condivisione di notizie | La smemorata di Chieri, case study

Vi racconto in breve lo strano caso della smemorata di Chieri, perchè racchiude in poche ore tutto il bello e tutto il brutto di Facebook.

Ieri mi imbatto, poco prima delle 13.00 in un appello pubblicato sulla pagina Facebook dell’Associazione Malati di Alzheimer. C’è un’anziana donna ricoverata da una settimana all’ospedale di Chieri. Non ha memoria, non sa il suo nome. Si cerca qualcuno che la conosca. Come mio dovere prendo la foto e pubblico articolo relativo su Quotidiano Piemontese.

Sono le 13 e immediatamente pubblico l’articolo sulla pagina facebook di Quotidiano Piemontese con il lancio che vedete qui sotto (il volto l’ho oscurato ora). Con lancio simile pubblico su una pagina di Torino che gestisco e su una serie di gruppi torinesi a cui sono iscritto, sempre chiedendo di condividere l’articolo nella speranza di trovare qualcuno che conosca la signora.

I risultati sono immediati e impressionanti. Solo sulla pagina di Qp (riporto dalla chat di redazione) le condivisioni sono 300 dopo 13 minuti dalla pubblicazione del post, 480 dopo 16 minuti, 616 dopo 19 minuti, 2.700 doppo 45 minuti (a fine giornata saranno oltre 20.000, trovate i numeri nell’immagine sopra).
Ovviamente anche gli accessi sul sito schizzano verso l’alto.

Fin qui tutto bene quindi, anzi benissimo! Al punto che intorno alle 15.00, dopo due ore dalla pubblicazione dell’articolo viene rintracciato un nipote della signora. Facebook ha fatto il suo dovere nel migliore dei modi possibili.

A quel punto io aggiorno l’articolo (cambiando titolo e inserendo evidente riga nel testo in cui dico che la signora è stata riconosciuta) e aggiorno anche il lancio su Facebook (come vedete sempre nella foto in alto).

Ed è qui che viene fuori il peggio di Facebook. Guardate l’immagine qui sotto.

smemorata-chieri-wp
Sono gli accessi sul sito di Qp della giornata di ieri. Alle 13.00 l’ovvio boom per quanto raccontato sopra. Alle 15.00 l’aggiornamento dell’articolo. A quel punto chi su Facebook vede l’articolo scorrere sulla sua bacheca non avrebbe motivo di condividerlo, eppure…

Eppure i numeri non diminuiscono, continuano a rimanere alti, addirittura in serata tornano a salire. Perchè?

Non rivelo nulla di segreto dicendo che gli utenti di Facebook leggono molto spesso solo il titolo delle notizie senza aprirle. Il titolo che viaggia su Facebook è quello originale, con la richiesta di condivisione. Solo chi apre l’articolo (o chi lo vede direttamente sulla pagina di Qp) sa che la signora è stata ricoosciuta e non c’è alcun bisogno di condividere oltre.

Quello che capita è quindi che gli utenti Facebook continuano a condividere in massa, in maniera più che massiccia senza aprire e leggere l’articolo. Infatti gli accessi che vedete nel grafico si riferiscono SOLO a coloro che hanno aperto e letto l’articolo (e quindi presumibilmente NON lo hanno condiviso).

L’onda lunga di un evento che avrebbe dovuto concludersi in due ore è proseguita fino a fine giornata (e vi assicuro che è ripresa con la stessa intensità anche questa mattina)

Tutto il buono e tutto il cattivo di Facebook in un unica situazione.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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