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F.Y.R.O.M.. Reagiscono gli albanesi: "Skopje ci impedisce l’istruzione"

F.Y.R.O.M.. Reagiscono gli albanesi: "Skopje ci impedisce l'istruzione"

Le tendenze istituzionali in merito alle divisioni su base etnica, e la politica segregazionista dell’istruzione e della educazione in lingua albanese, hanno segnato l’anno scolastico 2009/2010 nella Repubblica di Macedonia.

L’istruzione in lingua albanese nella F.Y.R.O.M. (Macedonia) sta andando verso il caos. All’inizio del secondo semestre scolastico agli studenti albanesi mancano i spazi e la possibilità di istruirsi adeguatamente nella loro lingua, mentre le autorità slavo-macedone si oppongono alle richieste di apertura dei corsi di lingua albanese. Le divisioni create nelle scuole superiori della città di Struga e le inadeguate condizioni di apprendimento nelle scuole albanesi in Kumanov; il divieto di apertura di ulteriori classi paralleli alla scuola superiore di medicina a Skopje, così come la mancanza di spazio per gli studenti albanesi nelle scuole secondarie e primarie, sono problemi che stanno creando gravi ostacoli per l’educazione degli studenti albanesi. 

A Skopje, una parte degli studenti albanesi di medicina viene discriminata e segregata non permettendo loro di seguire le lezioni presso la scuola di medicina “Pance Karagjozov”, e spostandoli presso il liceo “Zef Lush Marku” che ovviamente non possiede le strutture adeguate per formare il profilo medico. Questo fa sì che in futuro gli studenti albanesi di medicina non saranno in grado di competere alla pari con i loro colleghi che hanno usufruito di strutture e condizioni migliori.

A Struga, gli studenti albanesi vengono discriminati e segregati su un piano pubblico da parte del governo macedone, il quale stabilisce che gli studenti albanesi devono essere istruiti nelle scuole situate in ambienti rurali, mentre gli alunni macedoni di etnia slava educati in scuole situate in ambienti urbani.

A Kumanov, gli studenti albanesi vengono discriminati e segregati: sono tenuti a frequentare le lezioni in ambienti improvvisati (che non sono affatto aule scolastiche) e in condizioni tali da mettere a rischio la loro salute. 

Di fronte a questa situazione problematica, le associazioni civiche albanesi hanno chiesto pubblicamente le dimissioni del Ministro dell’Istruzione, Nikola Todorov. "Chiediamo le dimissioni immediate del ministro Todorov, a causa della sua dichiarazione discriminatoria secondo il quale l’insegnamento della terza lingua incominciando dalla prima classe primaria sarebbe un peso per i bambini macedoni di etnia slava, ma non per quei bambini albanesi della stessa età. Inoltre anche per il contributo che ha dato all’aumento delle tensioni etniche sia ora che durante la fase di registrazione degli studenti albanesi nelle scuole secondarie", hanno detto i rappresentanti delle associazioni albanesi.

I politici albanesi di F.Y.R.O.M. (Macedonia) non hanno ancora reagito riguardo a questa ultima mossa delle associazioni albanesi. Mentre l’esperto albanese sulle questioni educative e didattiche, Xheladin Murad, sostiene che si dovrebbe impostare un’agenda per risolvere i problemi ormai già aperti e che stano creando delle pericolose conseguenze per gli studenti.

“E’ un dato di fatto che riguardo l’istruzione in lingua albanese mancano molte cose. Il Ministero della Pubblica Istruzione non ha la sensibilità per prendere delle solide decisioni relative a questi problemi accumulati e risolverli. Il problema più recente causato dal Ministero della Pubblica Istruzione è la sua imposizione agli studenti albanesi delle scuole albanesi, obbligati ad imparare la lingua slava macedone dal primo grado delle elementari. Questo non fa altro che aggravare i problemi in materia di istruzione", ha sottolineato professor Murad.

Secondo lui, in questo caso, il governo dovrebbe cercare la piena responsabilità di questa decisione da parte del Ministro della Pubblica Istruzione.

Evidenti problemi in materia di istruzione sono stati registrati anche dalla Lega degli Insegnanti Albanesi (L.A.Sh) a Kumanov e Likov, che si è appellata richiedendo più volte aiuto per l’istruzione albanese a Kumanov.

“Esiste il bisogno urgente di un intervento istituzionale per evitare i problemi e il caos che sta regnando nell’istruzione albanese a Kumanov. Da tanti anni abbiamo problemi con la mancanza dei locali per gli studenti albanesi delle scuole secondarie, abbiamo problemi nell’assegnazione degli spazi per gli studenti delle scuole elementari, mancano le condizioni dell’esercizio educativo e sono carenti molti altri aspetti di cui soffrono i nostri bambini”, ha sottolineato il presidente della LASH, signor Etem Xheladini.

Le associazioni albanesi richiedono che il ministro e il governo macedone rispettino l’articolo 45 comma 5 della legge in materia di istruzione primaria, secondo il quale si richiede che la lingua slava macedone venga insegnata a partire dalla quarta elementare.

Scandalo con i fondi UE sull’istruzione.
Mentre gli studenti albanesi sono in balia di questa voluta disorganizzazione, i funzionari dell’istruzione del governo macedone vengono travolti da continui scandali, uno dei quali riguarda i fondi dell’Unione Europea.

I funzionari di Bruxelles stano indagando riguardo la frode dei fondi UE di 260 migliaia di euro, che erano stati sanciti per la FYROM e che erano destinati all’istruzione e alla cultura di questa repubblica. Nell’obiettivo dell’indagine c’è l’Agenzia Governativa per i Programmi Educativi e di Mobilità, mentre i sospetti sono caduti sul direttore di questa agenzia - Nelovski Bosko - che ha ritirato i fondi per conto di una associazione non governativa della quale è il fondatore e che viene gestita dai suoi famigliari più stretti.

E’ sospettata di abuso anche la seconda organizzazione "Youth Creative Center" che ha ricevuto i fondi, il cui fondatore è un amico intimo del direttore Nelovski. Quasi tutti i fondi dei 68 progetti sono stati usati ed abusati da organizzazioni affiliate con il direttore dell’Agenzia Governativa per i Programmi Educativi e di Mobilità. Bosko Nelovski è anche membro del comitato esecutivo delle forze giovanili VMRO-DPMNE. Dopo l’esplosione di questo scandalo Bruxelles ha congelato i fondi per la F.Y.R.O.M., mentre l’ufficio UE sta conducendo ulteriori verifiche e i risultati saranno resi pubblici per fare chiarezza su tutti gli abusi effettuati.
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.123) 5 marzo 2013 21:58

    Io sono macedone,e quando sono arrivato in italia nonostante non capissi la lingua,non mi sarei mai permesso di richiedere di studiare in una scuola di lingua macedone,uno perche sarebbe stato difficile se non impossibile da effettuare come procedura,due perche la legge in italia non funziona cosi.Come in Italia ce l’italiano,cosi anche in Macedonia ce il macedone come lingua ufficiale,e non essendo il paese bilingue,io non capisco con quale diritto gli albanesi si permettono di fare una richiesta del genere.Anche in Italia ci sono le minoranze etniche,ma per legge tutti dovrebbero conoscere la lingua la cultura e tutto cio che costituisce l’essenza dell’Italia e del suo popolo.Ce da dire che la maggior parte di questi albanesi e nata in macedonia,e per logica e per legge anche essi sono macedoni,come succede per i figli di stranieri nati in Italia.Se uno si sente albanese e libero di richiedere la cittadinanza in Albania,ma finche rimane sull territorio macedone,ed e registrato come cittadino macedone,ha il dovere ad usufruire dei diritti ma anche ad adempire ai doveri che la legge dello stato prevede. E vero che in Albania esistono paesini con scuole in macedone,ma sono villaggi vicinissimi al confine con la Macedonia se non addirittura attaccati al confine,dove il 99% degli abitanti sono macedoni e e cosi da piu di un secolo,comunque rappresentano un caso a parte.Ce da dire che negli ultimi 12 anni,ce una forte spinta verso quel idea che viene definita GRANDE ALBANIA,di cui fa parte anche la realta del Kosovo.Nel mio paese multietnico,ogni etnia ha una rappresentanza politica e di partito all’interno del parlamento,ma quella albanese e quella piu attiva nelle azioni di propaganda pro-supremazia degli albanesi e anti-macedone.Da sempre esiste questa propensione degli politici e uomini di potere albanesi a spingere i loro connazionali,o meglio gli appartenenti alla loro stessa etnia,verso la rivolta e verso la pretesa di qualcosa che non gli appartiene e non gli e dovuto.E come se una citta in italia ,piena di macedoni,volesse l’indipendenza, fare loro il territorio,solo perche sono la maggioranza rispetto agli italiani presenti in quella citta.Se provassero a fare una cosa del genere si ritroverebbero l’esercito sotto casa e in quatroquatrotto li manderebbero via a calci in culo!giusto no?

  • Di (---.---.---.123) 5 marzo 2013 22:26

    E pensare che 15 anni fa non era cosi.Adesso gli albanesi dicono di essere discriminati da sempre,il che non e assolutamente vero,perché io stesso ho avuto amici mezzi albanesi,o albanesi,e a parte scherzi e battute stereotipate,non ce mai stata ne una discriminazione e nemmeno un qualche odio.Era cosi in tutta la Macedonia.Forse da qualche parte la discriminazione c’era,ma era da ambedue i lati,sia quello albanese che quello macedone,ma comunque non sono mai stati problemi insormontabili,e le cose si risolvevano il piu delle volte.La colpa maggiore e comunque dei politici di entrambe le etnie,che farebbero di tutto pur di ottenere voti,consenso e potere,addirittura lascerebbero che la loro gente si scannasse a vicenda.Purtroppo e cosi in tutto il mondo,ma mentre il mondo guarda l’Europa, l’Europa guarda sempre in ritardo verso i Balkani,solo quando sente il fiato sul collo,o quando vede in pericolo i propri guadagni.La Macedonia e la Macedonia,o la rispetti,o se no alza i tacchi e vattene.

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