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Estradato Giuseppe Baldinucci - durissimo colpo al clan Vitale di Partinico

Un colpo durissimo è stato inferto al clan dei Vitale/Fardazza dall’Fbi statunitense. E’ stato infatti estradato in Italia Giuseppe Baldinucci, 65 anni, palermitano, ricercato da 11 anni. Dopo Francesco Nania, detto il “cassiere”, fermato lo scorso 11 maggio, un altro terremoto per la cosca Vitale/Fardazza di Partinico . 

Un colpo durissimo è stato inferto al clan dei Vitale/Fardazza dall’Fbi statunitense. E’ stato infatti estradato in Italia Giuseppe Baldinucci, 65 anni, palermitano, ricercato da 11 anni. Dopo Francesco Nania, detto il “cassiere”, fermato lo scorso 11 maggio, un altro terremoto per la cosca Vitale/Fardazza di Partinico . Baldinucci è stato scortato in Italia dall’Immigration Service statunitense e affidato all’Interpol di Roma e alla polizia italiana. Già condannato a 8 anni per associazione mafiosa (416 bis) dalla Corte d’appello di Palermo, Baldinucci è un elemento di spicco della famiglia Vitale e – secondo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia – avrebbe curato la latitanza di Giovanni Brusca.

Baldinucci, però, è conosciuto soprattutto per il suo ruolo di ambasciatore di Cosa nostra a New York, e per il coordinamento del traffico di droga fra le due sponde dell’Atlantico.. Con Filippo Casamento, arrestato lo scorso 8 febbraio nell’operazione Old Bridge e Salvatore Greco, Baldinucci era uno dei personaggi coinvolti nell’operazione "Pizza connection" dei primi anni ’80, portata avanti, in tandem, da Giovanni Falcone e Rudolph Giuliani, allora procuratore capo della Grande mela. Partecipando a quel “business” con il ruolo di collegamento anche con gli Inzerillo.


Secondo gli inquirenti Baldinucci si trasferì per la prima volta negli States nel 1984 continuando però a gestire in Sicilia il traffico internazionale di stupefacenti. Secondo la Dia avrebbe avuto inoltre un ruolo anche nella latitanza di Bernardo Bommarito e Biaggio Montalbano, accusati di numerosi omicidi. Baldinucci infatti è stato arrestato a New York nel 2005 dall’Fbi grazie a una segnalazione da parte dei carabinieri di Partinico. E non solo. Baldinucci e’ considerato un elemento di rilievo della criminalità organizzata del Palermitano, ed pienamente inserito nell’ambito del mandamento mafioso di Partinico. Ha accumulato anche numerosi precedenti penali che risalgono agli anni Ottanta per detenzione abusiva di armi e traffico di sostanze stupefacenti. Nel febbraio del 1996 era stato arrestato dalla Dia di Palermo per aver favorito la latitanza di Giovanni Bruscae per essere stato coinvolto nella detenzione di un arsenale (compresi alcuni lanciamissili) nelle campagne di San Giuseppe Jato.

Il rientro in Italia del boss è stato possibile grazie al rapporto di collaborazione internazionale che ormai da tempo si è consolidato tra le forze di polizia italiane, quelle statunitensi e l’Interpol di Roma, che recentemente ha permesso di portare a termine importanti operazioni contro le cosche.

Dopo questi arresti camorosi negli Usa e le conseguenti estradizioni, rimangono comunque latitanti, in Sicilia, altri personaggi altrettanto pericolosi. Come Domenico Raccugliia, che si muove più o meno liberamente nella zona Borgetto Partinico, e Matteo Messina Denaro che domina il territorio del trapanese e in particolare di Castelvetrano.

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