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Estesa Ltd, sanzionata per commercio ingannevole, continua la sua opera

Continua ad aumentare il numero dei consumatori che si rivolge a Confconsumatori e all’Associazione Nazionale dalla Parte del Consumatore. Al centro delle lamentale, un presunto comportamento scorretto riscontrato nell’utilizzo del sito www.italia-programmi.net. Molti utenti, cercando di scaricare liberamente dalle rete software, avrebbero digitato sul motore di ricerca il nome del programma seguito da “free”, o “gratuito” o “gratis”. In questo modo, nella maggior parte dei casi, sarebbero stati indirizzati in prevalenza su un sito in cui non si faceva alcuna menzione di pagamenti da effettuare in seguito. Dopo il download però, molti internauti si sarebbero visti recapitare, nel giro di qualche mese, una richiesta di pagamento di 96 € all’anno, per un abbonamento biennale sottoscritto con la società Estesa Limited.

Una sorpresa non gradita dunque, e del tutto inaspettata. Della vicenda si è occupata anche l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, la quale, con un provvedimento del 14 dicembre 2011, ha sanzionato Estesa Limited, condannandola al pagamento di una multa di 1 milione e 500mila euro a causa delle pratiche commerciali ingannevoli e aggressive, messe in opera attraverso il suo sito internet.

Ma nonostante la sanzione e nonostante una video-denuncia effettuata dal programma televisivo “Le Iene”, la società che opera su internet sembra non arrestare la sua attività. Agli oltre 25mila utenti che sono stati raggirati, secondo i dati di dicembre, continuano ad aggiungersi altre persone, che, a loro insaputa, sottoscrivono un abbonamento non voluto.

Sulla faccenda si è pronunciata anche l’Adiconsum, una delle associazioni a tutela dei consumatori, che continua a ricevere segnalazioni da parte di persone raggiunte da ingiunzioni di pagamento per servizi mai richiesti. Si tratta, secondo l’opinione di Luca Braggion, segretario dell’Adicomsun reggiana, "di vere e proprie truffe, peraltro realizzate con linguaggio tipico di chi intende effettuare pressioni psicologiche". Nelle mail che invitano gli internauti ad assolvere la quota di abbonamento biennale infatti, Estesa Limited fa esplicito riferimento a provvedimenti legali, qualora l’utente non rispetti gli accordi. La minaccia del ricorso ad "un inesistente Tribunale Regionale Giudiziario", sempre secondo la stessa opinione di Braggion, completa l’opera. "Fatture, solleciti e pressioni psicologiche inoltrate per il tramite di società terze di recupero crediti son strumenti subdoli che invitiamo a segnalare ai nostri sportelli", puntualizza arrabbiato il segretario Adiconsum, che consiglia a tutti un solo rimedio: "Non pagare".

L’accesso alla comunicazione è diventato un’esigenza sempre più pressante, sentita fortemente dai cittadini. La loro volontà di comunicare e di cercare software che li mettano in grado di farlo al meglio, si scontra, in questa occasione, con il tentativo di massimizzare il profitto ad ogni costo, anche a quello di infrangere la legalità, tramite il ricorso a pratiche contigue alla truffa.

LEGGI ANCHE: Estesa Limited e la truffa delle scatole cinesi made in offshore

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