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Esplode in Ucraina la campagna anticorruzione

L'economia e la società ucraine sono immerse nella corruzione. Poroshenko ha dichiarato guerra alle pratiche corrotte ma c'è ancora molta strada da fare. Nonostante le promesse, il Ceo delle ferrovie è stato nominato dall'alto, senza un concorso e senza trasparenza.

Dopo la guerra civile e la perdita della Crimea, la preoccupazione numero uno del presidente ucraino Petro Porošenko è la corruzione, e sulla lotta contro di essa il governo di Kiev si sta giocando la reputazione. L’ubiquità della corruzione è quasi inimmaginabile. Ludmila Milevyč, ventisettenne madre di una bambina di sei anni, si è sfogata così con il Wall Street Journal: «Vai all’asilo e devi pagare perché venga ammessa. Vai a scuola e paghi per farla entrare. Vai all’ospedale e paghi in modo che le diano un’occhiata. Nessuno vuole più vivere così».

In effetti, negli ospedali bisogna passare un tanto al giorno al personale infermieristico e qualunque intervento specialistico ha un tariffario a latere in dollari, che cambiano direttamente di mano dal paziente al medico. La polizia rimette le colpe ai debitori dello Stato purché questi contribuiscano al pane quotidiano dei poliziotti, anche qui, il più delle volte, in dollari (si accettano anche i franchi, beninteso). I redditi in nero e in valuta di certe categorie non di rado superano quelli ufficiali in hrigne (la valuta ucraina).

Paradossalmente, ai tempi dell’Unione Sovietica il problema era minore. Per esempio, si poteva essere curati in un ospedale senza pagare dottori e infermiere (in dollari) di tasca propria. Il crollo del comunismo autoritario ha introdotto in molti Paesi dell’ex Urss un capitalismo da Far West in cui tutti dovevano stare su un mercato spietato. Per molti, la tentazione di sfruttare la propria posizione è stata irresistibile.

Contro la piccola corruzione, Poroshenko ha preso come consulente l’ex premier della Georgia, Mikhail Saakashvili, a cui in patria perfino i suoi avversari riconoscono il merito di avere estirpato le pratiche corrotte (oltre a diversi grossi demeriti). Saakashvili è oggi governatore della regione di Odessa e ha avuto l’idea di dare ai funzionari pubblici uno stipendio aggiuntivo grazie a finanziamenti provenienti dagli Stati Uniti. In due ministeri di Kiev sta avvenendo la stessa cosa, con la differenza che i finanziamenti vengono dall’Unione Europea. Mikhail Bejlin, consigliere del presidente, ha introdotto il pagamento di somme addizionali al ministero delle Infrastrutture e dell’Industra agroalimentare: da 3000 a 7000 dollari al mese in più per i responsabili dei dipartimenti. Anche ministri e viceministri prendono denaro aggiuntivo, per importi molto maggiori.

L’idea, naturalmente, è che gli stipendi troppo bassi favoriscano la corruzione, sicché per cominciare a combatterla bsiogna alzare le remunerazioni. A livelli di base, l’idea qualche volta ha funzionato. Un vigile urbano che partecipa al programma anticorruzione della città di Kyiv ha dichiarato che prima prendeva 2.000 hrigne al mese (81 euro), ed era praticamente obbligato a cercare soldi aggiuntivi dove poteva. Con il nuovo programma il suo stipendio è salito e lui stesso si impegna nella lotta contro le bustarelle. Come ha detto al sito di giornalismo investigativo Ukraina Kriminal’naja il ministro dello Sviluppo economico Avaras Abromavicius, «Quando un ministro guadagna 200 dollari al mese, i suoi collaboratori più stretti prendono ancora meno – questa strada non porta da nessuna parte.»

Ci sono però non pochi dubbi sulla legalità delle remunerazioni aggiuntive, e il fatto che per di più queste siano gestite in segreto rafforza la tendenza del sistema politico ucraino a formare mafie e conventicole. I dirigenti dello Stato e delle imprese pubbliche vengono nominati con procedure poco trasparenti che non premiano la competenza ma solo la lealtà verso una fazione. Contro questo stato di cose, e in nome di una “aziendalizzazione” del settore pubblico, Poroshenko si è impegnato a fare tutte le nomine ai posti superiori delle imprese pubbliche in modo trasparente e in séguito a concorso. Ma come scrive Dmytro Tuzov sulla Ukraïns’ka Pravda (il quotidiano fondato da Heorhij Gongadze), nella pratica le cose non stanno proprio così.

Tuzov ha puntato l’attenzione sulla nomina del top manager di Ukrzaliznycija, l’impresa statale che amministra le ferrovie e forma un vero Stato nello Stato. A guidarla, dal 7 luglio, è Oleksandr Zavhorodnij. Ma è stato designato dall’alto, in via provvisoria, non scelto per concorso. Una gara regolare, dice il governo, «sarà annunciata» entro fine settembre. Date le abituali lungaggini di questo genere di operazioni, scrive Tuzov, si può star certi che Ukrzaliznycija aspetterà ancora un bel pezzo il suo Ceo trasparente. Come in altri Paesi, il provvisorio tende facilmente a diventare definitivo.

Eppure c’era stata una partenza promettente. Il capo del neoistituito Ufficio Anticorruzione (Nab è la sigla ucraina) era stato trovato nel modo promesso: a metà aprile di quest’anno, sbaragliando l’altro candidato Mykola Siryj, al comando si era installato Artem Sytnyk: giovane, qualificato, con un passato molto dinamico di procuratore e di avvocato. Patatrac! in agosto la Procura generale l’ha incriminato per corruzione, contestandogli un presunto viaggio privato a Londra pagato con soldi pubblici. «Nient’altro che una forma di pressione sulla mia azione» ha detto Sytnyk, che nega ogni violazione. Come minimo, l’incriminazione mostra che i corrotti si battono, e che la corruzione, in Ucraina, rimane un problema aperto.

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