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 Home page > Attualità > Cronaca > Eroe di stato: Carlo Alberto Dalla Chiesa

Eroe di stato: Carlo Alberto Dalla Chiesa


Sicuramente nemmeno i boss di Cosa Nostra sapevano bene perchè gli era stato chiesto di uccidere il generale Dalla Chiesa.

Il superprefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa mandato a Palermo a combattere la mafia dopo aver contrastato il terrorismo al nord.
Il superprefetto senza super poteri ....

Dalla Chiesa aveva guidato la brigata anti terrorismo, prima dello smantellamento del 1977.
Dopo la morte del presidente della DC Aldo Moro, l’unità era stata ricostituita.Il generale aveva recuperato parte del memoriale di Moro, dove si parlava di Gladio, degli scheletri nell’armadio della DC e della Repubblica.Troppe cose: quell’uomo sapeva troppo.
Ci pensò, al solito, la mafia "bassa" a fare il lavoro sporco in via Carini.Il 3 settembre 1982.
Mentre altre mani, più raffinate, sottraevano dalla sua casaforte, i suoi diari ....


P.S. ci ricordiamo della mafia solo nelle celebrazioni sui morti. Come se ci ricordassimo di essere Cristiani solo a Pasqua.
In realtà ogni giorno bisognerebbe ricordarsi che parliamo di una rganizzazione criminale che mette assieme omertà, affari, potere politico, imprenditoriale e militare.

Oggi registriamo l’ennesimo oltaggio a Falcone, con la nomina di Alberto Di Pisa a procuratore capo di Marsala.
Di Pisa il corvo, Di Pisa accusatore dei metodi di Falcone, che diceva:
La gestione dei pentiti e il contatto con gli stessi è stato sempre monopolio esclusivo del collega Falcone e di De Gennaro (…). Io avevo manifestato una differenziazione tra una posizione garantista e quella sostanzialista (di Falcone, ndr). Per carità, non voglio insinuare nulla, ma in tutti gli interrogatori dei pentiti, di Buscetta, di Contorno, di Calderone, non vi sono contestazioni: tutto un discorso che fila, mai un rilievo, mai una contraddizione fatta rivelare dall’imputato». E ancora: Di Pisa accusò Falcone di condotte «di inaudita gravità» e di «stravolgere le regole e le competenze istituzionali», nonché di «intrecci e alleanze con i giornalisti».

Di Pisa nominato procuratore al posto del collega Morvillo solo per anzianità.
Proprio come i "professionisti dell’antimafia" di cui scriveva Sciascia.
Riferendosi a Borsellino.
Altro eroe morto. Ma ne riparliamo domani.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.14) 10 gennaio 2011 00:17

    ..." Infine, guardando la fotografia dell’autore ( Roberto Saviano in Gomorra) sulla quarta di copertina, mi ricordai di aver incontrato una volta quel ragazzo. Era venuto a trovarmi assieme a un altro giornalista e avevamo fatto una lunga chiacchierata sulla camorra casertana, su che cosa fosse stata e cosa fosse diventata, SULLE DINAMICHE GENERALI dell’organizzazione camorrista.", parole del Dottor. Raffaele Cantone, citazione a pag.325, del libro" Solo per giustizia, vita di un Magistrato contro la Camorra".
    Il principio stesso,che il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, avrebbe assunto in funzione di Prefetto a Palermo con la mafia, ossia gli sviluppi illegali, economici e politici che legavano la conserteria mafiosa dell’isola con le altre organizzazioni di stampo mafioso in Calabria e, fors’anche, in Campania. Se è vero quanto è vero che, "... Chiedeva semplicemente di coordinare ristretti nuclei di funzionari e investigatori nelle città italiane più interessate dalla presenza mafiosa FUORI DALLA Sicilia (credo ne avesse segnalate una decina)" - Tratto dal libro " Delitto imperfetto,Il Generale, la mafia, la società italiana",pag.63, di Nando Dalla Chiesa.Quindi, non solo l’osservazione investigativa sull’ area palermitana, ma implicitamente rivolta al fronte delle maggiori città siciliane, e nel contempo,di quelle FUORI dall’isola.Dopo la richiesta del Governo di nominarlo Prefetto, che cosa si poteva chiedere, a ragione della sua altissima professionalità d’investigatore al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa?. 
    Ettore Ferrero...

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