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Emergency, ha vinto la guerra

Alla fine sono riusciti a "silurare" Emergency, scomodo testimone degli "errori" delle forze militari Nato ed afghane, che causano decine di morti o feriti, ogni giorno, fra la popolazione civile.

"L’ospedale di Emergency a Lashkar-gah è in mano della polizia afgana e del personale locale. Nessun operatore internazionale è operativo nella struttura sanitaria". "Questa mattina il personale internazionale dell’ospedale che ancora si trovava a Lashkar-gah, dopo l’arresto di Dell’Aira, Garatti e Pagani, ha preso un volo per Kabul diretto alle strutture di Emergency della capitale afgana. Si tratta di sei operatori, cinque italiani (di cui quattro donne) ed un indiano".

Queste sono le ultime notizie date da Emergency sulla situazione in Afghanistan.

L’arresto e le infamanti accuse contro i 9 operatori di Emergency non erano che l’anticamera ad un’azione ben più grave. L’allontanamento del resto del personale sanitario di questa ONG è forse un modo per evitare che testimoni scomodi rivelino al mondo i prossimi massacri che quasi sicuramente avverranno in questa zona, destinata a diventare teatro di un’imponente azione militare tesa a sradicare quelli che vengono definiti terroristi Talebani.

Se già in condizioni normali le truppe della coalizione e l’esercito regolare afghano causano lutti e feriti fra la popolazione civile (anche se "solo" per errore) provate ad
immaginare cosa succederà in caso di azioni militari più massicce.
Sarà probabilmente una strage.

In un’intervista rilasciata all’ANSA Alessandro Bertani, vicepresidente di Emergency, definisce così questa situazione: "Per Emergency ciò vuol dire che nella zona non ci sarà più un ospedale che accoglie le vittime. Ricordo che solo ieri ci sono state altre vittime a Kandahar. In questo momento, che noi non ci siamo, in quell’area non c’è più un presidio ospedaliero".

"Ci è stato impedito di fare il nostro lavoro - aggiunge - Da sabato al nostro personale è stato impedito di entrare e quindi di fare il proprio lavoro". Nell’ospedale lavora personale afgano ma - osserva il vicepresidente della ong - "non sappiamo cosa succede lì".

Le reazioni politiche si possono definire "tiepide".
Forse la paura del nostro governo è quella di "irritare" l’alleato statunitense o il governo Afghano?

Intanto le persone normali scendono in campo per aiutare Emergency. Le adesioni raccolte fino a questo momento (Io sto con Emergency) dall’appello di Emergency a sostegno dell’attività d in Afghanistan sono circa 170 mila. Molte le adesioni anche fra personalità di una certa importanza.
 
Ora non ci resta che seguire questa brutta vicenda e sperare che agli operatori arrestati non succeda qualche "brutto" incidente prima che vengano rilasciati.
In un paese "democratico" solo di nome c’è da aspettarsi di tutto.
 
Questo è il "grazie" del governo afghano verso una delle ONG più attive nel paese, che ha salvato migliaia di vite e curato più di 2 milioni di persone dal 1999.
Una delle poche luci in mezzo ad un’oscurità fatta di violenza sta per essere spenta,nella quasi indifferenza generale e con il consenso indiretto di molte "democrazie" occidentali.
 
I soldi hanno la priorità su tutto in questo mondo, anche sulla vita umana.

 

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