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Elezioni: chi sostiene chi

Il Pd ha deciso di candidare alle prossime elezioni politiche Carlo Dell'Arringa, giuslavorista e docente di Economia politica all'Università Cattolica di Milano. Il quale ha dichiarato: "Sono molto contento di accettare la candidatura del Pd. Condivido in tutto l'idea del segretario Bersani di costituire una solida maggioranza, dialogante con le forze moderate di centro (Vendola cosa ne pensa?), necessaria per coniugare il necessario rigore del bilancio pubblico (cioè altri tagli ai servizi sociali e altre privatizzazioni) con una politica che vada maggiormente incontro alle esigenze delle famiglie, del lavoro e delle imprese (quello che dicono tutti, a partire da Monti e Berlusconi)".

Pier Luigi Bersani ha commentato radioso: "La sua presenza renderà più forte il nostro impegno sui grandi temi sociali e del lavoro”. Per chi non lo sapesse, Dell'Arringa è da sempre impegnato sul piano teorico, dell'insegnamento universitario e - più di recente - come consulente di Sacconi, ministro del lavoro dell'ultimo governo Berlusconi, a smantellare il Pubblico Impiego. E infatti i risultati si vedono. Licenziamenti di massa e precarizzazione nelle pubbliche amministrazioni, a partire dagli insegnanti, e quindi un sostanzioso contributo alla recessione dell'economia.

E gli italiani, cosa ne pensano? La maggioranza crede ancora che il Pd sia un partito di sinistra, alcuni addirittura l'erede coerente e modernizzato del Pci. Ma questo a Bersani non va bene. Dopo che Ichino ha reso orfano il Pd e se ne è andato con Monti, Bersani ha prontamente imbarcato Dell'Arringa, che come sostituto di Ichino è perfetto. Insomma, Bersani proprio non può sopportare l'idea che qualcuno consideri il Pd un partito di sinistra. Cos'altro deve fare il Pd per essere considerato un partito di centro? Il povero Bersani ci sta tentando in tutti i modi, ma ancora non ce l'ha fatta.

E, per finire, cambiamo pianeta. L'astro fisica Margherita Hack ha dichiarato che sosterrà la lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia: “Sono perfettamente d’accordo con le sue proposte, le condivido e mi sento in piena sintonia con lui e con il movimento che sta crescendo al suo fianco … mi auguro che, con Ingroia, si ritrovi il senso dell’onestà, del rispetto delle leggi, del rispetto del bene comune e della cosa pubblica, insomma una rivoluzione civile come dice il suo slogan”.

Antonio Ingroia e Margherita Hack. Due personalità che portano avanti due battaglie difficilissime e meritorie. Ingroia che fa - da sempre - della lotta alle mafie e alla corruzione generalizzata il perno del suo impegno. La Hack che fa - anche lei da sempre - della lotta in difesa della scuola pubblica, dell'investire nella ricerca scientifica e in quella finalizzata all'innovazione, il centro del suo discorso politico.

Ingroia e Hack, un ticket mica male. Se solo si riuscisse a portare a casa qualche risultato per quanto riguarda i loro obiettivi primari, sarebbe quasi una rivoluzione. Civile, beninteso.

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