• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Scienza e Tecnologia > Duemila soli per la ripresa

Duemila soli per la ripresa

Grandi novità emergono dalla ricerca sulle energie rinnovabili.

Dai punti di massima crisi si esce con il massimo del sapere. La regola che il cammino dell'umanità ha ormai codificato si ripete. Proprio nel pieno del più feroce shock economico, subentrano nuove soluzioni che ci dischiudono orizzonti di speranza. La notizia che arriva dalla vicina Svizzera è di questo tipo: il colosso dell'informatica IBM, insieme all'azienda ticinese Airlight Energy, ha sviluppato una tecnologia fotovoltaica "capace di concentrare l'energia di 2000 soli", e con una capacità di concentrazione delle radiazioni dell'80%.

Il sistema denominato Hight Concentration Photo Voltaic Thermal si avvale di un sofisticatissimo sistema di raffreddamento, mutuato dal super calcolatore Aquasar che preserva l'impianto dal rischio di fusione per le alte temperature che vengono raggiunte. Si tratta ovviamente di un sistema ancora sperimentale, ma che sembra aver già superato tutti i test per una futura industrializzazione.

Due sono i dati da cogliere: da una parte la convergenza anche strutturale, oltre che metodologica, fra l'informatica e le energie rinnovabili, che realizza un modello esponenziale di sviluppo a base della potenza di calcolo; il secondo è il trend che ormai questa realtà tecnologica ci consegna e che rende la sostituzione integrale dell'intero ciclo energetico con il fotovoltaico come una scadenza immediata.

A questo punto dobbiamo arrivare alle conclusioni politiche. Siamo alla vigilia di un prossimo governo che dovrà, come mandato imperativo del Capo dello Stato, intervenire urgentemente sulla priorità delle priorità, che è appunto la rimessa in attività della macchina produttiva.

Dobbiamo imboccare nuove strade.

La riorganizzazione del sistema energetico e il suo indotto tecnologico e produttivo ci offre una straordinaria opportunità: avviare la modernizzazione del sistema, riducendo la penalità imposta alle aziende italiane dal sovrapprezzo per l'energia consumata, che si aggira sul 30% rispetto alla concorrenza europea, e salvaguardare l'ambiente. Una strategia e non solo una scorciatoia. Una strategia che deve diventare anche governance sul territorio, dando a regioni e città una bussola per organizzare piani regolatori dell'energia che adeguino normative e regole per le imprese.

Dobbiamo accelerare, ridurre i vincoli, aprire nuove vie alle rinnovabili. L'obbiettivo è quello di realizzare nei prossimi tre anni una transizione nel cuore dei sistemi urbani. Per fare questo bisogna stabilire un nuovo patto con le imprese, sia produttrici di fotovoltaico sia utenti delle rinnovabili, riducendo il peso dei monopoli e delle rendite e anche le conseguenze di una criminalizzazione che ha visto imprese e imprenditori inquisiti per azioni di espansione dell'offerta.

Il futuro ora non aspetta.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.105) 26 aprile 2013 15:24

    bene, l’articolo,e la novita’
    se va’ avanti nella sperimentazione , apre nuove scene sul energie rinnovabili, bisogna ora, vedere , se le grandi lobby, le sottolobby ed ecc.ecc. se si faranno da parte , certamente no
    non credo ,che perderanno i loro miliardari guadagni.certamente se ci saranno nuove
    tecnologie ,ed incentivazioni ancora sul fotovoltico, meno burograzia, piu’ fiducia alle imprese
    del settore , regole applicabili piu’ facilmente, ci sara’ a venire,e spero presto, molto lavoro
    da fare in questo settore.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares