Domiciliari in villa per Tanzi: il Tribunale dice no
Il Tribunale di Sorveglianza di Bologna nega i domiciliari per Calisto Tanzi. I legali dell’ex leader della Parmalat avevano chiesto una “carcerazione più dignitosa” per motivi di salute. L’ex patron del gruppo di Collecchio era uscito dall’ospedale circa venti giorni fa, ma i giudici ritengono che le cure di cui ha bisogno possono essergli garantite anche in carcere.
Cosa più importante, nell’ordinanza emanata dal collegio del tribunale di Sorveglianza, presieduta da Franco Maisto, si legge: «Calisto Tanzi non ha dato prova di un significativo ripensamento delle proprie condotte antigiuridiche» e sostiene che «è assente una reale e proficua collaborazione con gli organi inquirenti». Ricordiamo che Tanzi è stato condannato in via definitiva a un anno e 8 mesi per aggiotaggio, a 18 anni in appello per bancarotta fraudolenta in relazione al crack Parmalat e ad altri 9 anni in secondo grado per Parmatour.
L’ex imprenditore avrebbe voluto scontare i domiciliari nella mega villa, intestata alla moglie, di Alberi di Vigatto. La magistratura ha così evitato che si consumasse l’ennesima truffa di casa Tanzi a danno degli italiani.
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