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Dolce&Gabbana: accusati, tra una sfilata e l’altra, di aver evaso un miliardo di euro

Tra una sfilata e l'altra a Dolce&Gabbana deve essere sfuggito di mente di pagare le tasse. Ai due "guru" della moda, infatti, viene contestato il reato di evasione fiscale su un imponibile pari a circa un miliardo di euro.

Ai due fondatori del marchio D&G viene contestata una presunta evasione fiscale da circa 420 milioni di euro a testa, a cui si sommano, secondo l’accusa, 200 milioni di euro di imponibile evaso riferibili alla società di diritto lussemburghese Gado. I due erano stati assolti "perché il fatto non sussiste" in Cassazione

Il gup di Milano Giuseppe Gennari ha disposto oggi l'invio del fascicolo sulla presunta evasione fiscale degli stilisti e altri sei imputati alla procura perché proceda con la citazione diretta a giudizio per omessa dichiarazione dei redditi.

E' quanto emerge dal provvedimento firmato dal giudice al termine dell'udienza a porte chiuse di oggi. Il gup era chiamato a prendere una decisione sul procedimento, dopo che la Cassazione, il 23 novembre scorso, ha annullato l'ordinanza del gip di Milano con cui i due stilisti erano stati prosciolti dalle accuse di truffa aggravata e dichiarazione infedele dei redditi "perché il fatto non sussiste".

La Cassazione, accogliendo il ricorso del pm Laura Pedio, aveva stabilito la non sussistenza del reato di truffa ma l'esistenza dell'ipotesi di reati fiscali.

Oggi l'avvocato di parte civile per l'Agenzia delle entrate, Gabriella Vanadia, ha argomentato che, con la presenza di reati fiscali, la procura avrebbe potuto procedere con la citazione diretta degli imputati, senza udienza preliminare. E il giudice ha quindi stabilito l'invio degli atti al pm che procederà nei prossimi giorni alla citazione a processo degli stilisti, che hanno sempre respinto ogni accusa.

Piccato, Stefano Gabbana ha commentato su Twitter: "Ancora! Ma che palle!!! Lo sanno tutti che non abbiamo fatto niente". 

Pochi giorni fa avevamo reso conto dell'accusa di frode fiscale ai danni dell'ex AD di Unicredit Alessandro Profumo, uno degli uomini più influenti dell'economia italiana. Ebbene, nei suoi confronti i numeri parlano di una frode da "soli" 245 milioni di euro. Quasi un quarto di quanto, invece, viene contestato ai due stilisti.

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