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Disoccupazione: l’eccidio di una generazione

La crisi economica mondiale ha portato tra le tante conseguenze migliaia di giovani disoccupati.

Purtroppo fino ad adesso i governi dei vari paesi europei hanno fatto ben poco o addirittura niente per cambiare questa situazione. I giovani che dovrebbero rappresentare la speranza per il futuro e il motore per il cambiamento invece sono un peso per la società e spesso con le loro proteste e movimenti risultano anche un elemento di disturbo. Un'intera generazione sta subendo gli effetti della crisi economica in modo devastante: migliaia di giovani non hanno alcuna speranza per il futuro, non hanno un lavoro, non progettano di formare una famiglia, vivono in modo precario.

Investire su di loro dovrebbe essere una priorità per il benessere dell’intera società europea: tanti giovani disoccupati sono come una bomba ad orologeria che rischia di esplodere come già successo tante volte con numerose rivolte e manifestazioni sia nel 2011 che nel 2012.

I giovani non dovrebbero rappresentare un fattore di instabilità: essi dovrebbero essere il volano della prossima ripresa economica.

Si sta portando avanti un eccidio di una generazione, una generazione esclusa e sacrificata alle politiche dei vari paesi europei che fino ad ora hanno promosso solo riforme d'austerity che deprimono ulteriormente il clima di recessione economica.

I giovani di tutto il mondo domandano di essere ascoltati: vogliono un lavoro, vogliono un futuro, non vogliono più ascoltare proclami e promesse che non saranno mai mantenuti

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