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Dimitri Salonia. La poesia del colore nelle atmosfere siciliane

Dimitri Salonia grande personalità nel campo dell'arte internazionale è il fondatore della Scuola Coloristica Siciliana e della celebre fondazione Salonia di Villa Melania, Messina che porta il suo nome.

 Nel suo universo artistico la liberazione del gesto pittorico giunge a una pennellata spontanea; le sue figurazioni emergono senza schemi precostituiti da sfondi neri dai quali i colori del paesaggio risaltano con veemente intensità. In senso stilistico la pittura di Salonia si staglia sul confine visionario che separa la realtà dall'astrazione. Il nodo formale del suo segno partendo da forme realiste viene fatto variare assumendo connotati astratti che spiritualizzano e smaterializzano l'”imago” fino a che il suo soggetto, divenendo puro colore e movimento, si fa ambiente e concetto che attraverso la tela diviene capace di modellare l'atmosfera che la circonda. In questo scambio reciproco, l'arte crea uno spazio ambientale come riflesso dell'ambiente che plasma la stessa arte.

Nei preziosi dipinti di Dimitri Salonia sono presenti influssi dei macchiaioli, dell’Espressionismo e del Futurismo ma anche tendenze dell’art informal e action painting, stili che si sovrappongono ed appaiono rielaborati in chiave strettamente personale. Una concezione ribelle dell'arte che però non "rifiuta la forma" anche se interviene nella materia con un segno espressivo e un gesto spontaneo allo stato puro, quasi un momento di culto, come avvenuto anche nel movimento Dada; l’arte diviene lo stesso atto di dipingere che va oltre il dipinto realizzato e compiuto, facendo riferimento al motto del “quid ed ora”, per esprimersi nel modo più libero, spontaneo e violento possibile.

Salonia è anche un sindonologo ed è famoso per aver riprodotto una copia della Sindone, che a pasqua ogni anno il Venerdì Santo viene portata in processione per le strade del villaggio di San Filippo a Messina. Si ripete quello che i fedeli chiamano miracolo, ma che invece, è un effetto cromatico particolare che fa apparire più vividi i colori del dipinto del corpo di Cristo alla luce del sole. Con la realizzazione della sindone, il genio artistico di Salonia ha raggiunto la massima maturità. Il dipinto composto su una tela di lino vecchio con pittura acrilica, attraverso tecniche che il Maestro non ha voluto svelare, diventa più acceso durante la processione simboleggiando così la sofferenza di Cristo. L'artista identifica la Sicilia con le tradizioni e l'arte, facendosi veicolo per recuperare memorie di antiche atmosfere in quadri di grandi dimensioni, i cui temi sono già descritti da Guttuso e Bufalino.

Mettere in evidenza l'aspetto estetico delle tradizione si configura come recupero della bellezza siciliana nella sua tecnica. Non si lascia ispirare solo da immagini siciliane, ma da quelle del Medio Oriente, dell'Africa e del Mediterraneo da cui deriviamo e con cui ci identifichiamo. I mercati sono attraversati da tutti i sensi contestualizzati al contesto del territorio e alla sua arte. Rivisito la matrice popolare siciliana, l’evoluzione dell’Arte Bizantina e Arabo Normanna. Afferma Salonia: "Ho fermato il perpetuarsi l'espandersi di quel grido di mercati lacerati dal tempo ancor vivo sotto Rossi e ombrelloni che emersi e sommersi nella solitudine di un apparente letargo si accendono di qualche rara figura di un uomo e di donna fino a creare l'animazione di una folla muta dove il singolo si perde in trasparenze luminose".

Il suo rapporto estetico formale con l'isola di Salina e i suoi colori rivive nel grande omaggio a Troisi con la sua installazione naturalistica nella spiaggia di Pollara. Per ricordare la morte dell’attore Massimo Troisi e la proiezione del film “Il postino”, ho realizzato a Salina un’ installazione naturalistica ideata utilizzando solo materiale naturale. L’installazione denominata “L’ultimo viaggio” in un rifugio ancestrale rubato agli dei, descrive l’anima di Troisi e il suo rapporto con la morte, realizzato in diretta, dinanzi allo sguardo commosso di Mariagrazia Cucinotta. Infine deliziosamente turbata per la grande passione e rara sensibilità e poesia che Salonia emette come persona e come artista, cito una sua frase che mi ha colpito: “Ancora rimbalzano dentro quei legni, rumori e suoni della natura che Massimo Troisi ha registrato per sempre”.

Dott. ssa Melinda Miceli storico e critico d'arte

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