• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Scienza e Tecnologia > Digitale terrestre? Facciamo il punto

Digitale terrestre? Facciamo il punto

Tutti i giorni, attraverso i media, sentiamo qualcuno decantare le lodi del digitale terrestre, come al solito vengono dette poche frasi incisive del tipo: “il digitale terrestre è il futuro”, “il digitale terrestre sta arrivando”, “saremo tutti interattivi e all’avanguardia”, “potremmo diventare tutti dei commediografi multimediali”, “saremo tutti belli, ricchi, famosi, corteggiati e simpatici”, ecc.

Vorrei fare il punto della situazione su questo sistema ed esaminare vantaggi e svantaggi senza farmi influenzare semplicemente da quello che dicono in televisione quelle persone. Il mio interessamento parte da questa semplice considerazione: perché in tutto il mondo il digitale terrestre non è diffuso? Perché tutti usano il satellite? Siamo davvero così all’avanguardia da essere i primi (o fra i pochi) a lanciare una innovazione di livello planetario?
Mettiamo dunque a confronto i due sistemi e partoriamo una classifica:

Copertura
Il digitale terrestre trasmette il segnale orizzontalmente rispetto alla crosta terrestre, quindi in montagna la copertura non ci sarà ovunque, e dove ci sarà richiederà una infrastruttura molto costosa a causa dell’elevato numero di ripetitori e trasmittenti da piazzare. L’Italia è un paese fatto di montagne.
Il satellite geostazionario trasmette dallo spazio, e quindi la copertura è totale.

Risultato: 1 a 0 per il satellite

Qualità
La qualità è uguale a quella del satellite, ma con l’arrivo dell’alta definizione, il digitale terrestre vedrà restringersi le frequenze, quindi dovrà ridurre il numero massimo dei canali. In altre parole, il numero dei canali è dipendente dalla qualità in modo inversamente proporzionale, cioè più qualità, meno canali.
Il satellite non ha nessuna limitazione.

Risultato: 2 a 0 per il satellite

La tanto decantata interattività
Non esiste; infatti, né il satellite né il digitale terrestre sono infrastrutture interattive, la cosiddetta interattività viene implementata con un mezzo di comunicazione già conosciuto che si chiama telefono, unitamente a programmi televisivi che spiegano come usarlo mediante il telecomando, in pratica si tratta di un telefono a infrarossi a corredo. Comunque questa pratica è utilizzata correntemente in entrambe le tecnologie.

Risultato: punteggio invariato

Inquinamento elettromagnetico
Il digitale terrestre è infinitamente più inquinante del satellite. Questo è dovuto ai numerosi ripetitori e trasmettitori piazzati nei centri delle città e quindi vicini alle persone. Queste antenne essendo omnidirezionali (cioè trasmettono in tutte le direzioni) devono avere una potenza considerevole, inoltre consumano quantità rilevanti di energia elettrica.
 
Il satellite ha una sola trasmittente con bassa potenza, basti pensare che è alimentato con pannelli solari, e questa è raggiunta con antenne direttive (parabole) che vanno letteralmente a cercare il segnale in un punto preciso dello spazio, con pochissimo inquinamento elettromagnetico e consumi di energia, praticamente pari a 0.

Risultato: 3 a 0 per il satellite

Costi
Il digitale terrestre è composto da una rete di trasmittenti di terra che costano una marea di denaro, non mi sbilancio sulle cifre ma posso dire con certezza che costano molto di più del lancio di un satellite. Inoltre, dopo l’installazione dell’infrastruttura, questa è esposta alle intemperie e deve essere manutenzionata costantemente, continuando a costare ogni anno fiumi di denaro.
Il satellite, una volta spedito in orbita è senza manutenzione.

Risultato: 4 a 0 per il satellite

Integrazione con i sistemi esistenti: il paradosso
Quando è nata l’idea del digitale terrestre, la metà degli italiani, aveva già un sistema digitale: il satellite. In pratica gli impianti digitali c’èrano già, le antenne erano già puntate e configurate, la RAI e Mediaset si vedevano già sul satellite, l’interattività era già pronta e si usava, e così pure la PAY-TV. In pratica, non c’era nessun bisogno di creare una ulteriore e costosissima infrastruttura hardware. Se i proprietari del satellite (Murdoch credo) avessero chiesto prezzi troppo elevati, bastava lanciare un altro satellite e fargli concorrenza. Non sarebbe stato necessario neppure spostare le antenne esistenti.
Adesso invece, i poveri italiani si ritrovano sul tetto ben tre antenne, quella analogica, quella del digitale terrestre, e quella satellitare, inoltre si ritrovano in casa tre telecomandi, e due decoder. Il tutto per utilizzare lo stesso identico media: la televisione.

Risultato finale: 5 a 0 per il satellite
 
Dunque vince il satellite per 5 a 0. Spero di non sbagliarmi, forse ho trascurato qualcosa che potrebbe ribaltare il risultato, in questo caso, vi prego, correggetemi. Faccio un appello a qualche esperto di telecomunicazioni, o meglio, all’allora Ministro delle telecomunicazioni Gasparri perché ci spieghi dove sono i vantaggi del digitale terrestre e perché è stato adottato, questo perché alcuni cittadini non capiscono, si sentono derubati e presi in giro.

Commenti all'articolo

  • Di Maldaraus (---.---.---.64) 20 maggio 2009 11:01

    E’ chiaro perchè questa tecnologia nata già obsoleta è stata adottata in italia: l’allora (ed attuale) presidente del consiglio è proprietario di 3 televisioni a concessione pubblica (Mediaset) e stava perdendo terreno rispetto al suo concorrente Sky (dopo avergli anche venduto TelePiù... grande beffa) Quale modo migliore di far sviluppare una tecnologia a suo favore investendo nelle infrastrutture con i soldi dello stato (quindi nostri) ? Per di più Rete4 occupava (e occupa) abusivamente le frequenze di Europa7 e aveva bisogno di rigirare la sentenza della Corte di Giustizia Europea in modo "legale". Con il digitale terrestre ha preso quindi due piccioni con una fava e tutto a spese nostre!!!

    P.s. Fate come me, passate al satellite!!! Non facciamoci prendere in giro

    • Di (---.---.---.135) 20 maggio 2009 13:45

      io sono passato direttamente a youtube e guardo i canali rai dal portale.. niente antenne sul tetto, tutto sulla ADSL... stanno anche aprendo dei portali con film in abbonamento (si paga un fisso e si guardano i film)..
      e in più non c’è nessuno che mi programma cosa guardare ;)
      rete batte tutti 10 a 0 ;))

    • Di pietro (---.---.---.192) 20 maggio 2009 16:00

       

      21 febbraio 2008

      Mafia, soldi sporchi, incentivi pubblici e interessi privati.Tutto cio’ risulterebbe nell’inchiesta sul misterioso rapimento di Giovanni Cottone ex socio di Paolo Berlusconi. 
       

      SOLARI.COM In questa società per la vendita di decoder Giovanni Cottone possedeva il 49% del capitale, il 51% era del fratello del leader di Forza Italia. Poi qualcuno ha cercato di rapire Cottone, la Procura ha indagato e ha scoperto la pista del riciclaggio e degli investimenti mafiosi. E anche altro...

      di Giuseppe Caruso 

      Mafia, soldi sporchi, incentivi pubblici e interessi privati. C’è tutto questo sullo sfondo dell’inchiesta sul misterioso rapimento fallito ai danni di Giovanni Cottone, fino a pochi mesi fa socio al 49% di Paolo Berlusconi nell’azienda Solari.com. Adesso un pentito di quel rapimento, il suo uomo di fiducia per quattro anni, svela: «Giovanni Cottone faceva parte della malavita». Solari. com è la società salita all’onore delle cronache in quanto beneficiaria della legge che destinava un contributo statale all’acquisto dei decoder per il digitale terrestre. Il governo guidato da Silvio Berlusconi a quel tempo aveva fatto le cose in grande: non solo aveva previsto denaro pubblico per il fratello del premier (la Solari aveva iniziato a distribuire i decoder Amstrad del tipo mhp nel gennaio 2005, in concomitanza con il lancio del servizio pay per view Mediaset premium), ma addirittura si era premurato, attraverso alcuni articoli della legge Gasparri, di far sì che in Sardegna, regione pilota dello switch off (la definitiva transizione dal sistema televisivo analogico a quello digitale terrestre) l’unico decoder in grado di ricevere il segnale fosse proprio l’mhp distribuito dalla Solari.com. Il risultato era stato quello di far più che raddoppiare il fatturato dell’azienda (passata a 141 milioni di euro in un anno) e di ricevere diverse interrogazioni parlamentari a riguardo, che vedevano come primo firmatario il senatore dell’allora Ulivo Luigi Zanda. L’indignazione per quel regalo familiare era molta, ma sarebbe stata maggiore se si fosse saputo chi era in realtà Giovanni Cottone, il proprietario dell’altra metà della Solari.

      continua a questo link
      http://www.antimafiaduemila.com/con...

  • Di Enrico (---.---.---.63) 20 maggio 2009 11:20

    Complimenti per l’articolo che spiega efficacemente come funzionano i due sistemi contrapposti illustrandone pregi e difetti. A questo punto non le resta che spiegare perché il governo di Berlusconi abbia sposato una tencologia già morta e perdente in partenza. E per quale motivo, malgrado i palesi insuccessi (si veda la sperimentazione in Sardegna), si continui a sostenere il digitale terrestre con una massiccia opera mediatica e con i soldi delle ns tasse! Ormai sul mercato non si trova più un tv lcd che non abbia il decoder del digitale terrestre integrato. Questo accade solo sul mercato italiano. E chi credete che lo paghi il decoder? Le case produttrici? La RAI? Mediaset?
     Facciamoci un favore: boicottiamo il digitale terrestre!
    Saluti

  • Di Frattaglia (---.---.---.238) 20 maggio 2009 11:37

    L’importante è che si continui così (http://business.webnews.it/news/leg...)

    Essendo a Torino, da oggi non potrò più vedere rai due e rete quattro... che sfiga.

  • Di Massimo C (---.---.---.198) 20 maggio 2009 13:52

     

    La vergogna di tutta la storia è stata quella di imporre, in un tempo relativamente breve, un sistema che, almeno in Sardegna, ha moltissime lacune.

    Sarebbe più giusto fare come hanno fatto con le onde medie della radio Rai, cioè far convivere per anni due sistemi (quello a onde medie e quello a modulazione di frequenza), potevano dare un certo tot di tempo, mettiamo dieci anni, in modo che la maggior parte dei televisori fosse già con il decoder incorporato e, nello stesso lasso di tempo, far funzionare in analogico tutti i canali.

    Da noi, in molte zone, canali che prima si prendevano senza nessun problema ora non si vedono più, altro che andare avanti sembra di essere ritornati agli anni 70 quando dovevi stare a “combattere” con l’antenna per prendere più canali possibile.

  • Di Ocram (---.---.---.148) 20 maggio 2009 14:16

    Nella sentenza della Corte Costituzionale del 1994 che impedisce al soggetto privato Berlusconi Silvio di concentrare nelle sue mani tre televisioni nazionali su sette si danno due opzioni legislative per superare il monopolio. La prima sarebbe applicare i limiti anti-trust di legge, quindi vendere Rete 4 ad altro soggetto privato; oppure "ampliando ove l’evoluzione tecnologia lo rende possibile, il numero delle reti complessive assentibili".
    Il digitale terrestre serve a Mediaset per poter dire: "ora che ci sono 20 canali disponibili, non siamo più monopolisti privati di una concessione pubblica".
    Tu chiamala, se vuoi, legge ad-aziendam

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.251) 20 maggio 2009 15:22
    Damiano Mazzotti

    Articolo bellissimo che conferma che L’Italia è un paese a sè: i funzionari pubblici sono interessati solo ai loro affari privati e i privati cittadini non sono interessati agli affari pubblici... Ma se scomparisse un po’ di televisione molta gente ritornerebbe a leggere e a pensare.... leggetevi un bel libro la sera invece di vedere quelle brutte ceffi in tv ... e smettetetela di ascoltare i pettegolezzi e le stronzate di bruno "la vespa"...

  • Di Paolo06 (---.---.---.203) 20 maggio 2009 15:22

    Penso che una piccola inesattezza sia stata scritta: l’antenna per ricevere il digitale terrestre, è la stessa del segnale analogico. Quindi due antenne: terrestre (analogico o digitale) e satellitare (parabolona).

    Per il resto, nulla da eccepire. Mi viene solo in mente che quando piove, il satellite si vede molto male o non si vede per niente, salvo installare una antenna di diametro più grande.

  • Di Francesco Rossolini (---.---.---.103) 20 maggio 2009 22:15
    Francesco Rossolini

     Ottimo articolo Cristiano. Ho due TV con il DDT incorporato e di canali ne vedo ben pochi...

  • Di Cristiano Fantinati (---.---.---.141) 21 maggio 2009 09:51

    Vorrei ringraziare i commentatori, sono stati aggiunti importanti elementi che secondo me tracciano un quadro veramente preoccupante sulla situazione dell’informazione italiana.

  • Di Salvo (---.---.---.29) 24 maggio 2009 19:41

    L’articolo sembra ben fatto, seppur semplificato.

    io, che ormai vedo la tv solo quando sono in cucina per mangiare, VEDO IN QUESTO DIGITALE TERRESTRE DEI PUNTI POSITIVI: considerando che la copertura del segnale è modestissima...QUALE MIGLIORE OCCASIONE PER SPEGNERE LA TV DEFINITIVAMENTE?????

  • Di Pietro (---.---.---.9) 27 maggio 2009 09:08

    Inutile dire che l’unico modo per "rompere le uova nel paniere" a chi guadagna dall’introduzione di questa tecnologia obsoleta è BOICOTTARE!!
    Cerchiamo di non comperare decoder! vedrete che se meno del 50% dei possessori di TV non ha decoder il Digitale terrestre salta.
    Vivono di spot, lo spot ha senso se ha visibilità, se la visibilità viene ridotta drasticamente del 50%, l’impero spot cade.

    Un saluto
    Pietro

  • Di picci (---.---.---.57) 20 ottobre 2009 23:49

    Buonasera,

    il problema purtroppo non è con che tecnologia vengano trasmessi i programmi televisi ,ma i contenuti...cerchiamo di essere pragramatici e di non comportarci una volta tanto come i "nostri" politici.

    Tutti noi , chi più chi meno , siamo attratti da programmi di intrattenimento che definire di basso profilo è quantomeno un benevolo aggettivo.L’italiano medio , mi duole dirlo, è sostanzialmente una persona che di politica non si interessa o lo fa attraverso quella televisione che è proprio il centro di quaesta analisi.
    La riformma televisia , che sia satellitare o terrestre , deve come tutte le riforme della storia partire dal basso..non possiamo aspettare l’arrivo del messia che da un giorno all’altro riformi una condizione incancrenita quale è la offerta del panorama sia pubblico che privato dell’Italia di oggi.

    Abbiamo uno strumento potentissimo che è il libero arbitrio, che possiamo esprimere, relativamente all’offerta televisiva, in una forma tanto semplice quanto stereotipata.Abbiamo tutte le sere un telecomando in mano? Usiamolo in maniera intelligente e le regole del mercato faranno sì , in modo quasi automatico, che l’aberrazuione di oggi diventi solo un "vergognoso" ricordo. 

    • Di Cristiano Fantinati (---.---.---.204) 21 ottobre 2009 16:43

      Caro picci, anche se l’osservazione che fai, sembra ragionevole, non è la soluzione, ma solo un sano comportamento da seguire. In Italia la situazione dell’informazione continua a peggiorare, indipendentemente dal fatto che le persone intelligenti faccciano un buon zapping.

      Il tuo discorso reggerebbe in teoria, però le masse sono una variabile molto complessa.
      Facciamo un paragone: se in Iran o in Cina la propaganda tesse gli interessi di chi comanda, il fatto che la maggioranza delle persone sia a conoscenza di essere tele-pilotata non ha quasi influenza sull’efficacia della propagenda stessa, quindi questa può continuare tranquillamente.

      I più grandi fautori della propaganda sostengono che una bugia ripetuta mille volte diventa più vera della più vera delle verità. Questo è esattamente quello che sta succedendo In Italia.

    • Di picci (---.---.---.165) 21 ottobre 2009 22:58

      Cortese Fantinati,

      non vorrei dare a questa intelligente discussione la piega che purtroppo hanno tutti i dibattiti televisidi di oggi, per cui non vorrei rispondere per innescare una contro-risposta e così via...il tuo punto di vista comunque rende un’immagine di persona intelligente nel senso migliore del termine , per cui credo che saprai dare la giusta lettura a un’opinione diversa dalla tua.

      Hai perfettamente ragione, le masse sono una variabile complessa e la propaganda tesse gli interessi di chi comanda ( come in Italia del resto ) rendendo molto spsso la "gente" incapace di fare scelte consapevoli...la nostra vecchia Italia ha però dalla sua un passato ed un tessuto culturale molto diverso dai paesi che tu hai giustamente nominato.

      Voglio credere che l’italiano medio abbia la capacità, se solo gli si dà la possibilità di intravedere l’alternativa ( tentativo nobile di questo forum ) di fare scelte ponderate e non guidate dal "bassoventre"...calcio , sesso , gossip non sono l’unico modo di intrattenere noi italiani !

      Io sono per l’azione e non per la passività: ogni grande passo in avanti della civiltà parte dal basso e non da un’imposizione che arriva dall’alto, non riesco a giustificare il comportamento del singolo con l’incapacità di slegarsi dallo stereotipo.

      E’ ora che ognuno di noi, dato che ce ne sono state date le potenzialità, cominci a far lavorare il cervello se non per i nobili quanto demagogigi fini di migliorare la società, almeno per se stessi.

      Ti ringrazio per l’iteressante discussione.

      Picci 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares